Uno dei problemi, per non dire IL problema, del lavorare freelance è il dover essere praticamente sempre alla ricerca di nuovi clienti. Nel mondo dell’illustrazione poi, a parte i casi fortuiti in cui si riesce a strappare collaborazioni un po’ più durature o a cadenza fissa, in genere si passa da un cliente all’altro, da una commissione all’altra, in maniera molto rapida. L’equilibrio che si instaura in questo tipo di lavoro è abbastanza delicato e, almeno nella mia esperienza personale, si gioca tra clienti più grandi (editori, aziende, ecc) progetti più piccoli (piccoli business, associazioni e progetti sociali e social) e commissioni private (persone fisiche che ti commissionano un’illustrazione).

Nessuno di queste tipologie di clienti dovrebbe essere sottovalutata e ognuna gioca un ruolo importante per mantenere l’equilibrio precario su cui, soprattutto inizialmente, ci reggiamo. 

Alcun*, per esempio, non prendono le commissioni da privati, io invece le trovo, oltre che estremamente divertenti e rilassanti, anche un ottimo modo per integrare le entrate tra un progetto e l’altro, soprattutto perché sappiamo benissimo che i pagamenti dei clienti “istituzionali” spesso si fanno attendere più del dovuto.

A questo punto continuo la tradizione dei grafici completamente a caso inaugurata nello scorso articolo e vi metto una torta che vi da un’idea della distribuzione dei miei clienti durante il 2020 e una con la distribuzione dei guadagni in base alla tipologia del cliente:

Come si deduce l’entrata principale deriva dai clienti più grandi, che generalmente affidano progetti più sostanziosi, ma come dicevo poco sopra:

non bisogna sottovalutare i progetti più piccoli proprio perché spesso si posizionano strategicamente tra un’entrata e l’altra e purtroppo sappiamo che cliente grande non è garanzia di pagamenti puntuali, anzi. 

RIASSUMENDO:

in totale nel 2020 ho avuto 23 clienti, quindi una media di due clienti al mese, anzi qualcosa di più, tenendo conto della pausa di agosto e quella natalizia. E vi dirò di più, solo 5 di questi clienti lo erano stati anche nel 2019. Quindi possiamo facilmente dedurre che quest’anno ho acquisito 18 nuovi clienti. 

Tutto questo non è per farmi pat pat sulla spalla, anche perché onestamente auspico a ridurre il numero e aumentare la “sostanza”, ma penso sia utile per darvi un’idea di quanto possa essere grande il ricambio e di quanto sia importante lavorare bene per attrarre sempre nuovi clienti.

Ma quindi, come li trovo ‘sti clienti?

Sono spiacente di dire che non esiste un metodo™ o un solo modo efficace ma, come succede la maggior parte delle volte nel lavoro freelance, si tratta di fare una serie di sforzi e di azioni mirate e ben curate.

Vi dico quindi quali sono, almeno nella mia esperienza, i canali e i metodi migliori attraverso i quali potete procacciarvi nuovi clienti:

1- Passaparola. Lavorare bene per un cliente e lasciarlo soddisfatto farà sì che parli bene di noi e che ci consiglierà alla sua rete di contatti: semplice ma infallibile.

2- Colloqui, revisioni portfolio o proposte di progetto direttamente col cliente. Che sia di persona durante una fiera o evento del settore o che sia online questo, a mio avviso, è il metodo più efficace per entrare in contatto con un potenziale cliente (specialmente se si tratta di un editore) e fare in modo che si ricordi di noi e ci assegni un progetto. So che non è facilissimo ottenere questo tipo di colloqui, per questo è importante cercare di scovare e di sfruttare bene ogni evento o occasione possibile.

3- Social Network. Il bello di queste piattaforme è che se usate bene e con costanza faranno da catalizzatori per i clienti. Ovviamente c’è il rischio che arrivino proposte improbabili, pseudo truffe e assurdità ed è importante imparare a schivarle e non accettarle, ma assicuro che arriveranno anche tante proposte e collaborazioni bellissime. Ok, l’editore della vita difficilmente vi contatterò in DM ma comunque ci sono buone probabilità che venga a conoscenza della vostra esistenza grazie ad un social.

4- Agenzie. Questa è una parentesi molto ampia che mi piacerebbe raccontare meglio prossimamente ma intanto partiamo dal fatto che esistono moltissime agenzie che rappresentano illustratori e che possono essere un canale molto efficace per reperire clienti, soprattutto quelli difficili da raggiungere, per esempio stranieri. Il mio consiglio è di trovar una o più agenzie adatte al proprio stile e metodo di lavoro e di proporsi, ma sempre informandosi bene bene su funzionamento e contratti. Potrebbe essere anche una buona mossa cercare un’agenzia che non sia troppo grande e satura di illustratori, per non rischiare di perdersi nel mucchio e essere abbandonati un po’a noi stess* (come è successo a me). Meglio essere rappresentati da una realtà piccola ma curata e avere un agente di riferimento che possa realmente aiutarci e guidarci nello sviluppo del portfolio e, soprattutto, proporci ai clienti giusti. 

Inoltre, il pro delle agenzie è che, se sono serie, non hanno alcun costo preventivo, per cui per noi è un investimento a rischio zero. Il contro è che si prendono una bella percentuale sul progetto procacciato (si arriva fino al 35-40%).

E dopo il DOVE proporsi vorrei concludere dando qualche suggerimento sul COME. 

E lo farò brevemente dicendo cosa NON fare:

NON proporsi via e-mail mandando lo stesso messaggio palesemente copiaincollato a tutti gli editori del panorama italiano (magari lasciandoli tutti visibili in cc). Pessima, pessima mossa.

NON proporsi ad un cliente che fa libri per bambini 0-3 se siete specializzati in illustrazione fantasy young adult.

NON mandare un portfolio schizofrenico di 50 immagini tutte in stili diversi. Meglio poche immagini ma coerenti.

Ma soprattutto:

NON prendersela se non si ricevono subito le risposte sperate o dei rifiuti e NON demordere.

Ho finito. Voglio solo concludere dicendo che quesi articoli che ho il piacere e il privilegio di scrivere per il club non hanno la minima pretesa di insegnamento, perché io per prima mi sento in constante apprendimento e a rischio di continui scivoloni, ma sono un ottimo reminder per me e, soprattutto, sono scritti con la speranza che alcuni di questi suggerimenti possano essere utili a qualcun* e magari risparmiargli un po’ di tempo e un paio di batoste, che non fa mai male.

In bocca al lupo!

Elena