Freelance: come valorizzare le pause per migliorare la tua attività?
Succede tutte le estati, ormai da 10 anni. Ed è, senza ombra di dubbio, uno dei miei momenti preferiti per la mia attività. Si tratta del “Bootcamp”, due settimane intensive in cui prendermi cura del mio business e rimettere ordine nel caos accumulato durante l’anno lavorativo.
Sì, perché da gennaio a fine luglio, quasi tutte le mie energie sono dedicate a loro: i nostri clienti. Ho sempre tenuto mezza giornata a settimana per occuparmi della produzione di contenuti per Juice e per l’Academy, però alla fine dell’anno lavorativo (che per me coincide sempre con fine luglio, anche se l’anno fiscale, tecnicamente, termina a dicembre) sento sempre un gran bisogno di:
- Fare decluttering (tra le cartelle e le scartoffie, sui miei canali social, in studio)
- Revisionare i miei servizi e le mie offerte
- Tirare le somme per verificare di essere allineata con i miei obiettivi
- Prendere decisioni con un po’ di respiro, senza l’affanno e la pressione delle consegne
- Prendermi cura del mio personal brand, della mia comunicazione, dei messaggi che trasmetto alla mia audience
Il Bootcamp è sempre stato un momento speciale. È stato il momento per decisi rebranding, a volte. Pausa necessaria per rendermi conto che stavo uscendo fuori strada, altre.
Lo scorso anno, poi, è stato un momento di ricerca e pianificazione degli eventi per la sede fisica di Juice for Breakfast Studio.
Ecco, in questa prima metà del 2023 ho dovuto affrontare una grande sfida, che riguardava proprio lo studio.
Ne ho parlato qui, nell’episodio 12 del mio podcast.
A luglio ci sono arrivata esausta, lo ammetto. La tempesta che ha travolto e stravolto tutti i miei piani è stata dura. Quindi, questo Bootcamp in particolare, lo aspettavo come aspetto, di solito, Halloween (sì, per me Halloween > Natale!).
Così ho deciso di concedermi un mese intero, così suddiviso:
- 1 settimana di Bootcamp
- 2 settimane di vacanze (partiamo venerdì, non vedo l’ora!)
- 1 settimana di Bootcamp + pianificazione dei nuovi progetti in partenza a settembre, con i nostri clienti
In totale, 4 settimane senza deadline, rework, call e consegne.
Non 4 settimane prive di lavoro, anzi. Però, un lavoro decisamente diverso da quello “ordinario”.
Sono convinta che sia assolutamente necessario prendersi cura della propria attività, come ci prendiamo cura delle attività dei nostri clienti.
Lavorare al nostro business lo è, è lavoro. Anche se (lo so, ci sono passata!), a volte è difficile accettarlo.
Spesso noi freelance maturiamo questa errata credenza per cui il lavoro, necessariamente, debba generare immediato profitto.
Cliente -> progetto -> fattura -> incasso -> “Hey, ho lavorato!”
Pensiamo, erroneamente, che dedicare periodi più o meno lunghi esclusivamente alla nostra attività equivalga a “perdere lavoro / opportunità / entrate”.
Rimandiamo all’infinito, posticipiamo, inventiamo scuse. Ci trascuriamo, spesso.
Invece, questi momenti il profitto lo generano, anche se non immediatamente.
Il profitto non sarà magari quantificabile subito, a livello monetario, ma è un profitto che ha a che vedere con qualcosa di molto più importante: il nostro valore.
Prenderci cura della nostra attività è fondamentale. Scontato? Ok, comunque fondamentale.
Documentavo, inizialmente, tutti i miei Bootcamp su Youtube (ora privati), prima, e nelle stories, poi. L’ho sempre fatto. Quest’anno, però, ho deciso di affiancare al Bootcamp 2023 un momento di pausa dai social, per immergermi completamente nel mio mondo.
Torno oggi, qui, per raccontarti, in breve, cosa ho combinato in questa prima settimana e cosa potresti fare anche tu, per prenderti cura della tua attività.
Che, ricordiamolo, è la cosa più preziosa che tu abbia mai costruito!
Burocrazia
Hai presente tutti quei documenti, fatture da registrare, quella pila di ricevute e il tuo piano finanziario che ormai risale al 2012? Il listino prezzi, il file sull’andamento annuale della tua attività? Ecco. Questo è il momento per smaltire quel cumulo di scartoffie e poi, al termine dell’operazione, bruciare del palo santo, chiedere a Spotify di riprodurre Roar di Katy Perry, e ballare.
Il primo giorno di Bootcamp 2023, per me, è stato così: ho esorcizzato i miei mostri burocratici, che borbottavano dal fondo del cassetto da mesi. Fatto questo, sono passata alla parte “divertente”.
Servizi
Ogni anno, a questo punto dell’anno, mi pongo alcune domande:
- Qual è il servizio/prodotto che ho venduto di più, fino ad ora?
- Qual è il servizio/prodotto che ho venduto di meno, fino ad ora?
- Perché?
- Il servizio che è andato male, voglio continuare a proporlo? Se sì, cosa posso fare per migliorare l’offerta?
- I miei prezzi sono allineati al valore delle mie competenze?
- Il mio target è sempre lo stesso?
- Posso/voglio proporre adeguamenti del listino ai miei clienti?
- L’eventuale aumento dei miei prezzi è correlato all’aumento di valore del mio operato? In che modo?
Qui sono ancora nel backstage. Mi arrovello per un giorno o due, medito, esco a camminare, revisiono i progetti consegnati durante la prima parte dell’anno.
Poi, mi chiedo: quel che sto facendo, è in linea con la mia missione?
Nel mio caso, la risposta a questa domanda era affermativa (stavolta). Sono dunque andata avanti con lo step successivo.
Copy
Tenendo conto di tutte le elucubrazioni di cui sopra, ho messo mano ai miei testi. Perché quel che ho deciso nel retrobottega, necessitava di un portale sul mondo. Queste cose, dovevo raccontarle. Non ho messo mano su tutti i testi, ma su quelli che necessitavano di una rinfrescata.
- Sales pages (vedi la pagina consulenze)
- About page (ecco, qui sul sito dell’Academy è successo un bel putiferio sull’about page!)
- Microcopy (sai cosa sono? Sono importanti anche loro, eppure, spesso, fingiamo che non esistano!)
- Già che c’ero, ho dato una spazzata sui miei profili social, allineando Bio e compagnia cantante
Backlog
A questo punto del Bootcamp mi dedico al “Backlog”, che chiamo anche “Il Calderone”. Si tratta di un semplicissimo file Excel, diviso per schede.
- Juice for Breakfast Studio
- Pizzettacademy
Qui raccolto tutte le idee per i contenuti che desidero confezionare, a partire da settembre in poi. Ogni scheda è suddivisa in colonne:
- Blog
- Social
- Newsletter
- Extra (Podcast, Youtube ecc.)
Mi pongo, dunque, queste domande (tenendo conto dei miei obiettivi):
- Cosa voglio raccontare?
- Perché?
- Come?
- Voglio offrire contenuti gratuiti? Se sì, quali? Come?
- Quali sono gli obiettivi dei miei contenuti? Informare, vendere, accrescere la reputazione della mia attività, emozionare, creare connessioni e community?
Butto tutto nel calderone. Poi, penserò ad organizzare questi contenuti nella seconda parte del Bootcamp.
Li produrrò, poi, organizzandoli in batch mensili, a partire da settembre.
La serie tv
Ogni film ha la sua colonna sonora, giusto? Ogni mio Bootcamp è sempre accompagnato da una serie tv. Cerco di sceglierla sempre in accordo con gli obiettivi del Bootcamp. Per esempio, quando l’obiettivo era trovare una sede per Juice for Breakfast Studio, la serie designata era “Wecrashed“.
L’obiettivo di questo qui, di Bootcamp, era quello di risollevarmi dopo un momento difficile per me, e per la mia attività. Ho optato, dunque, per “SelfMade”.
Potresti trovare la serie tv giusta per il tuo Bootcamp in uno di questi articoli:
- Serie tv per imprenditori e freelance
- Film e serie per la tua attività imprenditoriale
- Serie tv sull’imprenditoria – edizione 2022
Il libro
Ogni Bootcamp che si rispetti prevede anche una lettura, finalizzata ad arricchirmi sugli aspetti imprenditoriali o creativi in cui mi sento più “vulnerabile”. In questo caso, ho optato per “On writing“, di Stephen King*.
L’ambiente
Last but not least: l’ambiente di lavoro. Quando ho riportato Studio Juice allo stadio di “home studio” ho accumulato scatole, scatoloni, reperti archeologici mai smaltiti. Ho effettuato un decluttering senza pietà, alleggerito lo spazio, purificato lo spazio. Ora, questo studio, è decisamente pronto per far fluire nuova energia e so che a settembre riprenderò a creare più carica che mai.
Ora, potresti pensare: “ma in tutto questo, le ferie non dovrebbero essere un momento per riposarti?”
Ti tranquillizzo e smonto il mito della freelance iper produttiva. Tutto questo è stato possibile perché:
- Durante l’ultima settimana non ho mai puntato la sveglia, e ho ascoltato il mio corpo. Stamattina, per esempio, mi sono svegliata alle 11! Nessun rimpianto.
- Mi sono fermata quando sentivo di averne bisogno (e vegetato sul divano, quando sentivo di averne bisogno!)
- Mi sono presa dei momenti OFF: shopping, passeggiate, gite al parco, yoga, meditazione.
E, soprattutto, non mi sono imposta di finire tutto subito.
Ora, parto per le vacanze vere, poi, ci rivediamo a fine agosto/inizio settembre, con la seconda puntata di questo Bootcamp!
Spero di averti dato qualche spunto utile per prenderti cura della tua attività, fammi sapere, poi, come va e, soprattutto, quale serie tv scegli per farti compagnia lungo il tragitto!
Un abbraccio,
buon lavoro,
Juice
“Freelance: come valorizzare le pause per migliorare la tua attività” è il primo articolo della rubrica “Bootcamp”, che tornerà, d’ora in poi, una volta all’anno, o ad ogni Bootcamp d’emergenza 🙂
*Link affiliato
Foto in apertura: by Giulia Scifoni – Yun Creative Labs
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