Da 9 anni aiuto i miei clienti a realizzare i propri sogni imprenditoriali.

Ho cominciato nel 2012, da sola, nella mia cameretta. 9 anni dopo non sono più sola e con Juice for Breakfast abbiamo lavorato con più di 500 clienti in Italia, in Europa e nel mondo. Ho lavorato da Milano, da Roma per due anni, poi sono tornata a Milano e ho aperto il mio piccolo studio.

Durante la pandemia mi sono resa conto che non era più fondamentale per me avere un luogo fisico da chiamare “studio” e che avrei investito quanto risparmiato in formazione e sviluppo della mia attività. Nel 2020 (ma accadeva anche prima) il lavoro da remoto è stato ampiamente favorito dall’utilizzo di piattaforme e strumenti digitali eccezionali, e le modalità di interazione con i nostri clienti si sono trasformate completamente.

Abbiamo avuto molti clienti e lavorato a centinaia di progetti diversi. Il fine ultimo del mio (del nostro) lavoro, comunque, non è mai stato il semplice guadagno economico.

Desideravo, sin dall’inizio, risolvere un problema per i miei clienti. Aiutarli e accompagnarli nella realizzazione dei propri sogni, anche quando sembravano impossibili.

Avevano idee creative e brillanti, ma non possedevano gli strumenti necessari per far sì che quei sogni prendessero forma.

A volte, magari, avevano basi solide nel business development, ma non avevano le capacità grafiche per trasformare le proprie idee a livello visivo.

O ancora, avevano un servizio entusiasmante tra le mani, ma non sapevano come costruire uno storytelling efficace per raccontarlo ai propri clienti.

In tutti questi casi, il nostro compito era quello di trasformare qualcosa di astratto in una visione concreta.

Ho sempre amato, infinitamente, questo lavoro.

Ma, c’è un ma.

In questi nove anni mi sono dedicata anima e corpo agli altri. Ho ridotto di moltissimo il mio tempo libero e soprattutto, i miei progetti personali.

Non c’era mai tempo per dedicarmi a:

  • Ricerca e sviluppo di nuove strategie per la mia attività
  • Promozione dei servizi che offriamo
  • Social Media (portati avanti senza alcun tipo di costanza o entusiasmo)
  • Networking
  • E, soprattutto, storytelling e comunicazione visiva di Juice

Com’è che si dice? Il calzolaio ha sempre le scarpe rotte.

Per anni mi sono lasciata travolgere e assorbire dai sogni degli altri, accantonando e rimandando i miei e pensando “se divento più grande, troverò il tempo”.

La verità è che il tempo non lo trovi, il tempo lo crei.

Per questa ragione, dopo aver raggiunto picchi di stress molto intenso, ho deciso di rallentare e di selezionare i nuovi progetti in entrata. Di creare una lista d’attesa per chi desiderava lavorare insieme a noi. Ho fatto un bilancio per misurare i potenziali benefici di questo cambiamento. Il mio timore più grande? Guadagnare di meno.

Perché se è vero che sono sempre stata guidata da nobili intenzioni e dal desiderio di realizzare sogni e aiutare gli altri, “l’affitto e le bollette non si pagano da soli”.

Però, facendo questo bilancio, mi sono resa conto che diminuendo (anche se non di molto) il lavoro per i miei clienti, avrei comunque guadagnato:

  • Più tempo per la formazione
  • Tempo per dedicarmi a ciò che può nutrire il mio animo creativo (scrivere, leggere, disegnare per il puro gusto di farlo)
  • Ma anche per i miei progetti personali (che comunque, anche se in maniera indiretta, possono favorire la crescita della mia attività)
  • Più tempo per ricaricare le batterie tra un progetto e l’altro, più tempo per ricaricarle tra un lancio e l’altro
  • Più tempo per godere dei frutti del mio lavoro e passare del tempo di qualità con la mia famiglia, i miei amici, per esplorare il mondo fuori dallo schermo

E, ultimo ma non meno importante, avrei guadagnato un equilibrio e una serenità nuovi e diversi, per dedicarmi con estrema cura ed attenzione a ciascun progetto.

Perché questa cosa del multitasking, lasciate che mi sfoghi, è una grandissima cazzata.

Nell’era dei social e dell’ostentazione siamo convinti che il successo sia strettamente legato a:

  • Un’agenda fittissima, strapiena di impegni
  • Una lista infinita di clienti da seguire contemporaneamente
  • Un ritmo di condivisione e creazione di contenuti intenso e perpetuo

In questo mare di informazioni e contenuti a cui siamo costantemente sottoposti, risulta difficile emergere e sentirsi adeguati, appagati, corrisposti.

Corriamo una maratona pensando di dover aumentare la velocità e saltare quanti più ostacoli possibili. Pensiamo sempre di dover superare gli altri.

In questa corsa, però, dimentichiamo spesso di fermarci a prendere fiato, osservare il panorama, prenderci cura di noi e dei nostri sogni.

Il sogno è altro dai numeri. Il sogno è altro dagli altri. Vive a prescindere da ciò che accade al di fuori di voi. E, senza la vostra totale attenzione e dedizione, rischia di non vedere mai la luce del sole.

Si tratta del risultato di un processo della vostra fantasia. Un desiderio profondo che prende forma persino mentre dormite. Anche quando abbassate la guardia si materializza nella vostra mente e, al risveglio, vorreste solo che fosse reale. Sentite il bisogno di realizzarlo.

Queste sono solo alcune delle considerazioni che ho elaborato al termine del mio ultimo bootcamp, un periodo più o meno lungo che dedico interamente all’analisi della mia attività.

Cosa ho deciso, dunque, al termine di questo periodo di riflessione, analisi e cambiamento?

  • Continuerò a ritagliarmi dei momenti solo miei, per dedicarmi al mio sogno. Lo inserirò in pianificazione come faccio con i sogni dei miei clienti e me ne prenderò cura come faccio con i sogni degli altri
  • Cercherò di non sovraccaricarmi di lavoro, per garantirmi quel poco di tempo in più che mi occorre per: riposare, formarmi, godermi il panorama
  • Delegherò ciò che non riesco a gestire, perché il multitasking a tutti i costi proprio non fa per me
  • Prenderò le distanze dalle fantomatiche “regole” dei social: pubblicherò solo quando ho qualcosa di importante da dirvi, quando proverò il desiderio di raccontarvi il mio lavoro, la mia vita
  • Non ignorerò mai più i miei desideri profondi e i prodotti della mia fantasia. Quando sogno qualcosa e desidero realizzarlo, mi organizzerò perché possa accadere

Un esempio di sogno abbandonato

Un paio di anni fa ho realizzato uno dei miei sogni: ho pubblicato il mio workbook per freelance coraggiosi, Pizza Funnel.

60 pagine di esercizi, spunti e riflessioni per dare forma alla vostra idea imprenditoriale, al vostro progetto segreto, a quel sogno che avete rimandato troppo a lungo.

Una guida step by step per scrivere il vostro piano di battaglia e conquistarvi la vostra fetta di pizza quotidiana.

Ci ho lavorato tanto, di notte, di giorno, nei fine settimana. Dopo il lancio, però, sono tornata nel vortice delle consegne e dei sogni degli altri, e ho lasciato che l’entusiasmo per questo progetto si affievolisse lentamente.

In quel workbook spiegavo agli altri come realizzare i propri sogni mentre io ignoravo il mio ripetendogli “poi troverò il tempo, aspettami”.

Oggi, due anni dopo il lancio, non ho ancora trovato il tempo, ma ho deciso di crearlo.

Stanotte partirò per le vacanze e, al ritorno, la promessa che ho fatto a me stessa è proprio questa: creare del tempo per i sogni che ho lasciato da parte in questi ultimi due anni.

Voglio creare spazio per Ingredienti Coraggiosi, Pizza Funnel, voglio creare tempo per questo Club che continua ad essere il mio luogo sicuro e mi aspetta silenzioso e paziente da giugno.

C’è così tanto, ancora, da costruire.

Walt Disney diceva “se puoi sognarlo, puoi farlo”. Io dico, se vuoi farlo, non basta sognarlo.

Per realizzare il vostro sogno dovrete lavorare duramente. Creare quel tempo che fino ad ora pensavate di non avere, di non trovare.

In un mondo che corre veloce, io vi chiedo di fermarvi, per un momento. Prendete fiato. Guardatevi intorno e poi guardatevi dentro.

Chiedetevi: cosa voglio, veramente? E poi, cosa devo fare per ottenerlo?

Poi rialzatevi…e andate a prendervelo.

Juice