AVVENTO FREELANCE

2021

1 – Il coraggio della creazione

Il mio consiglio per questa casellina dell’avvento parte da un… calendario dell’avvento, creando così una specie di Inception natalizio.

Tutto ha inizio nel caldo di luglio, mentre ero in montagna e disegnavo insieme a mia figlia, stese su un prato, dopo un picnic. Ho pensato di unire in una grande illustrazione un gioco che faccio sempre con lei in inverno mentre camminiamo per strada, il mio amore per i palazzi parigini e la mia ossessione per il Natale. È nata così l’idea del CaSendario, un poster dell’avvento dove ogni giorno si disegna un abitante della casa, e il bello è che può essere tutto ciò che si desidera: una persona, una creatura magica, un animale…

Il problema è venuto dopo, quando ho dovuto percorrere la strada che dall’idea porta all’oggetto finito. Ogni passo (dal mandare il file in stampa al chiamare i negozi cui l’ho affidato al comprare il packaging) mi è costato non poco: ho dovuto silenziare la vocina che mi annunciava scenari catastrofici, ho dovuto premere “acquista” ignorando l’ansia di star spendendo soldi per un progetto che nessuno si sarebbe filato, ho imparato insomma a buttarmi in una piscina piena di fiducia in me stessa saltando da un trampolino alto alto, senza braccioli.

Poi, sono successe due cose.

La prima è stata ritirare i poster stampati: la soddisfazione nel vedere un’idea diventare reale è stata così potente da sentirla ancora addosso. La seconda è stata che, grazie al mio CaSendario, ho ritrovato una persona speciale, che anni fa mi ha dato così tanto che non ho paura a dire che se sono chi sono, lo devo tanto anche a lei.

Quindi, il mio consiglio è di non abbandonare in un cassetto, o peggio nel dimenticatoio, progetti che sentiamo nostri. Anche se implicano qualche spesa iniziale, anche se scuotono la parte di noi più prudente, anche se ci obbligano al confronto con gli altri e (soprattutto) a promuoverci in prima persona.

Potranno esserci porte chiuse in faccia, potranno esserci deviazioni impreviste, ma certe volte la vera ricompensa non è il successo di un progetto, è il sapere di  aver avuto il coraggio di prendere un’idea, trasformarla in qualcosa di reale e consegnarla al mondo.


Il consiglio di oggi è di Emanuela Brumana

Mi chiamo Emanuela Brumana, lavoro come redattrice, ma amo creare mondi coi colori, oltre che con le parole. Per lavoro ho spesso in mano una penna rossa con cui caccio i refusi, se invece voglio rilassarmi afferro un pennello e do voce alla fantasia.

Qui c’è una finestra sul minestrone di cose che sono e che faccio (nel 2022 ce la farò a farmi un sito vero? Chissà…)

Qui ci sono io che provo a fare foto decenti!

2 – Smettila di paragonarti ad altre professioniste!

Ciao, io sono Francesca e sono una Brand Strategist e Designer.
Con il mio lavoro aiuto libere professioniste, piccoli business al femminile e imprenditrici a “presentarsi al mondo” in modo eroico e consapevole – con un brand che sappia parlare per loro – e a mostrarsi con coraggio e senza esitazione, anche attraverso lo studio di un’Identità Visiva unica e distintiva.

Il mio consiglio è lo stesso che avrei voluto ricevere io, quando ho incominciato a costruire il mio Personal Brand.

Smettila di paragonarti ad altre professioniste. Smettila di cercare di assomigliare a qualcosa che non sei. Smettila di pensare a ciò che non hai ancora raggiunto e concentrati invece su quello che già hai. Celebra le tue conquiste e ricorda che ognuna ha il suo percorso.

Non hai bisogno di guardare al di fuori di te stessa per trovare la tua strada. Hai già dentro di te tutti gli strumenti e le risorse per raggiungere quello che ti sta davvero a cuore e costruire una realtà di cui sentirti autenticamente fiera.

Tu sei abbastanza (e anche di più), credimi. E anche se non sei abituata a sentirtelo dire, tu e solo tu sei l’ingrediente magico segreto che nessun altro/a ha e la tua più grande forza!

Celebra la tua unicità ogni giorno e non avere paura di mostrarti per quello che sei.

Tu sei un mondo unico, che gli altri non vedranno l’ora di scoprire. Te lo prometto.


Il consiglio di oggi è di Francesca Ferrari

3 – Come migliorare il tuo sito web?

Come dico sempre il sito non è solo codice e grafica, ma il salotto dove accogli i tuoi clienti, il luogo virtuale in cui apri le porte della tua professione e della tua personalità.

È anche uno dei tuoi più grandi alleati nel lavoro da freelance perché ti permette di risparmiare tempo e farti conoscere da un numero potenzialmente infinito di persone. Ma come si fa ad avere un sito web che accolga queste persone e ti permetta di entrare nel loro cuore?

Mettici la faccia:

mostra che esiste una persona dietro il brand. Le persone si sentiranno rassicurate e avranno più fiducia in te.

Inserisci il collegamento ai social:

in questo modo arriveranno sui profili dove sei più presente e avranno modo di conoscerti un po’ meglio grazie ai tuoi contenuti.

Assicurati che il sito abbia un caricamento rapido:

evita di far scappare le persone che devono aspettare troppo per un’informazione che possono trovare su un altro sito web (del tuo competitor!)

Inserisci un blog:

è lo strumento per eccellenza che ti permette di essere d’aiuto. Nei tuoi articoli puoi rispondere alle domande più frequenti dei tuoi clienti, puoi offrire approfondimenti o tutorial.

Controlla che il tuo sito sia facilmente navigabile da cellulare:

pensa a come ti senti frustrata quando da cellulare arrivi su un sito in cui i testi sono mignon e i bottoni troppo piccoli per essere cliccati. Questo ti allontana dalla vendita e il ricordo del tuo brand nel tuo potenziale cliente non sarà positivo


Il consiglio di oggi è di Stefania Scannaliato

4 – Imparare a fare surf

Si sa che surfare è difficile: serve equilibrio, tecnica, timing, allenamento, abilità.

Oltre a tutto questo, però, serve l’onda giusta. Senza l’onda, non possiamo fare molto.

Il problema è che se non abbiamo imparato a fare surf, quando l’onda arriva non sappiamo cosa farcene.

Cosa c’entra con l’essere freelance?

Per fare i freelance bisogna imparare a surfare su grandi onde di botte di culo (scusate il francesismo). Che vuol dire? Che senza un po’ di fortuna dalla nostra parte non possiamo fare poi molto, ma la fortuna a un certo punto arriva, fosse anche solo per una questione di grandi numeri… Prima o poi arriva.

Però quando arriva bisogna essere pronti: saper prendere l’onda, aver studiato, essere preparati, cogliere il momento, lanciarsi sulla tavola della propria professionalità e cavalcare questa onda di fortuna che ci è capitata.

Quindi il mio consiglio è “impara a fare surf”: fai tutto quel che serve per essere pronto, cura la tua tavola, studia la tua disciplina, approfondisci tutto quello che puoi, abbi fiducia in te stesso e tieni l’equilibrio.

E poi vai a cercarti l’onda giusta: vai nei posti, fisici e virtuali, dove arrivano le onde come quelle che stai cercando e lanciati, fiducioso dei tuoi mezzi.

Tutto andrà bene. E se cadrai, sarà stato allenamento e con la prossima onda andrà meglio. Non ti arrendere!


Il consiglio di oggi è di Viviana Pinto

5 – Non restare incastrato nelle sabbie mobili

Da qualche mese sono freelance, dopo una lunga pausa dovuta a maternità e pandemia.

Ero dipendente in un’azienda vicino casa, ma insoddisfatta e incastrata nell’immobilità di un lavoro senza crescita, senza stimoli, disorganizzato.

Da grafica ero diventata centralinista. Il mondo della comunicazione va veloce e io ero ferma. Ho lasciato l’indeterminato per l’incertezza, ora, però:

  • sto guadagnando nuove competenze
  • sto studiando nuovi argomenti utili alla mia professione
  • cerco di rimettermi in pari e mi sto creando una rete di contatti

Ecco il mio consiglio:

Se non sei soddisfatto e pensi di essere in grado di reinventarti, non esitare. Non restare incastrato nell’immobilità.

Mamma e freelance? Si può. Sono all’inizio, non ho ancora molti lavori, ma penso di essere a un buon punto di partenza.

Non smettere mai di metterti in discussione, ma continua ad aver fame di nuove conoscenze e, soprattutto, non incastrarti in una sola definizione.


Il consiglio di oggi è di Greta Lorenzetto

Visual Designer e Social Media Manager di Amarillo, il Sottomarino Social Creativo.

Amarillo non è solo uno studio grafico, è un contenitore di idee in movimento e un mezzo per navigare nell’oceano social, sempre pieno di onde e di trasformazioni.  

L’ideale per un viaggio nell’oceano della comunicazione. Rappresenta anche la voglia e la necessità di seguire i cambiamenti e adattarsi ad essi, per tutto ciò che riguarda la comunicazione sui social media.

6 – Stimoli e curiosità

Come freelance nell’ambito della comunicazione, il mio consiglio è quello di andare quotidianamente alla ricerca e alla scoperta di stimoli.

È davvero importante avere gli occhi sempre aperti per raccogliere idee dal mondo che ci circonda: in ogni momento in cui avremo un “vuoto creativo”, gli stimoli collezionati ci aiuteranno a trovare la scelta migliore!

  • Quando camminate o siete sui mezzi di trasporto, guardate fuori dal vostro smartphone o fuori dal finestrino, e lasciate che i vostri occhi catturino più informazioni possibili.
  • Quando state con altre persone, ascoltate le loro storie con attenzione e fate caso ai dettagli.
  • Quando guardate la televisione, date importanza anche alle pubblicità e agli spot.
  • Quando avete del tempo libero, leggete, andate a visitare un museo, scoprite i luoghi nascosti della vostra città.

Qualsiasi cosa vi susciti curiosità merita di essere approfondita per essere fissata in memoria.

A questo proposito ho realizzato un ebook gratuito che raccoglie tutte le idee del 2021 raccolte in un calendario: ogni giorno una notizia, una pubblicità, un evento (e tanto altro) che mi hanno incuriosito e che saranno la mia base creativa per i prossimi anni!

L’ebook uscirà i primi di dicembre: seguite la mia pagina Instagram per rimanere aggiornati e scaricarlo!


Il consiglio di oggi è di Ludovica Leonardi

7 – Condividere un pezzo di strada

Nel 2020 eravamo due fotografe, ognuna con il proprio percorso da freelance, che si conoscevano più professionalmente che personalmente.

Durante il primo lockdown nasce Bottega Controluce, un progetto di formazione e divulgazione sul mondo della fotografia.

L’intuizione di collaborare e di avviare un progetto insieme è arrivata da una bella dose di stima reciproca, da un certo “sesto senso” e dalla consapevolezza che in due potevamo fare non solo di più, in particolare in un momento complicato, ma creare qualcosa di diverso da quello che avremmo fatto da sole.

Tra svariate pile di pancake e numerosi cappuccini con la schiuma, abbiamo spartito le nostre conoscenze, le nostre esperienze, le nostre competenze. Le abbiamo miscelate tra loro per trasformarle in qualcosa di nuovo.

Spesso nel mondo del lavoro freelance si ha una certa preoccupazione nel collaborare con altri, specialmente se le professionalità coincidono. Paura della competizione, timore che ci vengano sottratte idee e il pregiudizio che verremo sfruttati per il tornaconto altrui.

Forse vi siete trovati in una spiacevole situazione di questo tipo. Il fatto che ci siate passati, oppure no, ma che abbiate delle remore a cercare colleghi con i quali collaborare in maniera positiva non dovrebbe farvi desistere dal tentare o ritentare!

Il nostro consiglio è proprio quello di fare rete, nei momenti di difficoltà, ma anche in quelli positivi. Se avete intuito che, insieme ad altri, esiste la possibilità di esplorare nuovi universi, che forse da soli non avreste la possibilità di visitare, allora potrebbe valerne davvero la pena.

Ogni freelance, si sa, percorre una strada solitaria, ma non per questo è destinato alla solitudine!

Il vostro bagaglio di competenze, creatività, esperienze non potrà togliervelo nessuno.

È invece molto più probabile che in fondo a quel pezzo di strada percorsa in compagnia ci arriverete più ricchi di prima!


Il consiglio di oggi è di Alice & Virginia di Bottega Controluce

Ciao, da sole siamo Alice e Virginia, ma insieme siamo Bottega Controluce. Al grido di “salviamo il mondo dalle foto brutte!” ti raccontiamo il mondo della fotografia, che tanto amiamo, attraverso contenuti vari e sfaccettati, fornendoti spunti tecnici, consigli pratici, ma anche una bella dose di ispirazione e di leggerezza!

8 – Siamo persone con le nostre vite un po’ “spettinate”

Ci guardiamo attraverso fotografie postate sui social.
Ci ascoltiamo parlare nelle storie, storie in cui sbirciamo un po’ le vite altrui.
A volte sorridiamo, a volte ci divertiamo.
Spesso ci informiamo grazie alle competenze che altri professionisti mettono a disposizione.
Ci incuriosiamo chiacchierando nei gruppi Telegram da cui nascono piacevoli confronti.

Considerando la velocità con cui tutte queste cose avvengono contemporaneamente, senza accorgercene passa davanti a noi un microcosmo, un piccolo mondo fatto dalla cerchia delle persone che seguiamo, che sembra spesso perfetto.

Mi chiamo Chiara e aiuto libere professioniste e imprenditrici a migliorare la percezione che gli altri hanno del personal brand.

La percezione infatti può essere migliorata, lavorando sulla comunicazione visiva che segue delle regole ben precise.

Noi siamo il nostro personal brand nella misura in cui esso è autentico e non copiato da qualcuno che vediamo in giro. Nella realtà siamo invece persone ed ognuno di noi è sulla sua strada, a volte ordinata e a volte confusa.

Ormai tutti lo sappiamo che nell’inquadratura di un post o di una storia c’è sempre il meglio, che gli oggetti non adatti sono spostati al di fuori.
Spesso però, la velocità con cui fruiamo tutti questi contenuti, fa sì che lo dimentichiamo.
E allora capita di sentirsi sotto pressione cercando di mantenere questi standard.

Il consiglio che mi sento di dare è per i momenti in cui ci si sente fuori dal raggio della perfezione, perché semplicemente abbiamo avuto una giornata no o perché quel giorno tutte le storie che guardiamo sembrano “ordinate” e noi abbiamo quel “capello fuori posto che proprio non vuole sistemarsi” e due occhiaie che neanche te lo dico.

Ecco.

Proprio in quei momenti, proviamo ad immaginare una cornice fotografica e cambiare il punto di vista, non guardare l’immagine che c’è all’interno della cornice ma provare ad immaginare tutti gli oggetti e la confusione che sono rimasti fuori.

Questo piccolo esercizio può servire ad aiutare la nostra mente a ridimensionare le cose, ricordando che fuori dalle nostre cornici non siamo poi così perfetti e questo vale per tutti, non conta il numero di followers o la carriera professionale.

Siamo persone con le nostre vite un po’ “spettinate”.


Il consiglio di oggi è di Chiara Ricci

9 – Tutto ciò che vale merita di essere atteso

Questa frase mi ha colpita una sera in cui ero triste, tanto, e ancora non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro (e ancora non lo so), ma mi ha infuso tanta serenità e coraggio. Non so di chi sia, non ho trovato il nome dell’autore da nessuna parte.

Quello che per me ha significato, con il senno di poi, è che i grandi progetti, quelli che ti fanno sentire le farfalle nello stomaco, arrivano, eccome se arrivano!

Io i miei li ho avuti e ancora li attendo.

E nel frattempo?

Nel frattempo non restate seduti in panchina, ma rimboccatevi le maniche e agite. Coltivate il vostro progetto, il vostro luogo di lavoro, i vostri contatti, i vecchi e nuovi clienti. Fatevi trovare sempre propositivi, accoglienti, creativi.

Pulite le vostre bacheche come se fossero le vetrine di un bel negozio di quartiere, dove ti fermi e sbirci, ti incuriosisci e poi entri.

Non ripiegatevi troppo su voi stessi, pensando che non siete abbastanza, ma c’è chi è meglio di voi, perchè sappiate che ci sarà sempre chi è più bravo e veloce di voi, ma voi potete avere quel quid in più che magari sarà l’educazione, la pazienza, il sorriso, oltre allo stile, che proprio a quel cliente lì piacerà tanto e sarà il motivo per cui tornerà al vostro negozio.

E quel “tutto ciò che vale”, a colpi di lavoro e sorrisi, arriverà, ne SIAMO certi 😉


Il consiglio di oggi è di Gabriella Carofiglio

10 – Prenditi cura della tua creatività

Dopo tanto tempo che fai un lavoro creativo è facile perdersi e diventare ripetitivi.

Nel mio campo (la sartoria)  il rischio è quello di proporre sempre gli stessi modelli per esempio.

Il consiglio che ti do è quello di rimanere attivo cercando sempre nuovi stimoli da cui trarre ispirazione. Prenditi il tempo per scoprire da dove nasce la tua creatività, leggi, iscriviti a nuovi corsi, investi sempre nella formazione per non smettere mai di imparare. 

Anche se hai tanto lavoro, prenditi una pausa dalla “produzione” per coltivare la tua creatività… anch’essa, insieme a noi, muta nel corso del tempo.

Se ti sembra di approdare nella monotonia, prova ad avere una mente aperta al cambiamento per lasciare andare ciò che una volta ti dava ispirazione per qualcosa sempre nuovo.

Non fermarti nella tua comfort zone! So che a volte è difficile ma in questo modo eviterai il famoso “blocco dello scrittore” e con il tempo non risulterai mai banale ma al contrario avrai sempre qualcosa di nuovo e interessante da proporre!


Il consiglio di oggi è di Giulia Callegaro

Sono Giulia e ho un brand di abbigliamento sartoriale: Abricot Atelier. Cucio su misura abiti per donne romantiche dallo stile ricercato per farle sentire sempre arte e poesia nel mondo. Amo i colori e ho una laurea in pittura in Accademia di Belle Arti. Penso che eclettica sia l’aggettivo che più mi rappresenta. Amo l’arte in tutte le sue forme e cerco di trasmetterlo attraverso i miei abiti.

11 – Quando manca l’ispirazione

Da illustratrice freelance, mi capita spesso di ritrovarmi in una situazione di stallo creativo.

Quando si è bloccati su una commissione, manca del tutto l’ispirazione o ci si sente un blocco unico con la scrivania, ho capito, con l’esperienza, che è il momento di fare una delle seguenti azioni:

  • Esci! Trascorrere un po’ di tempo nella natura, ti aiuterà a schiarire la mente e a rilassarti.
  • Lascia lo smartphone a casa. Staccare la spina può essere molto rigenerante.
  • Muovi il corpo. Ballando, saltando, praticando qualsiasi sport.
  • Vaga senza meta. A volte, cambiare percorsi e vedere il mondo con una diversa prospettiva, può essere molto stimolante.
  • Partecipa a qualche attività sociale (se ti senti rigenerata da queste situazioni) o, al contrario, prenditi delle pause in completa solitudine.
  • Confrontati con i colleghi. Non sempre sono competitor. Parlare con altri nella tua stessa condizione o sul tuo medesimo percorso, è uno dei modi migliori per crescere e migliorare.
  • Non fare nulla. Anche se è difficile, possono scaturire molte idee da questi attimi di noia e tranquillità. 
  • Riprendi un tuo progetto personale. Non c’è niente di meglio che riprendere quel lavoro nel cassetto, abbandonato da mesi.
  • Sperimenta e gioca per il semplice gusto di farlo.

Il consiglio di oggi è di Shu Garbuglia

12 – Abbraccia la tua stranezza

“Sei strana”.

Questa frase mi segue dalle elementari ad oggi e, probabilmente, mi seguirà per il resto della vita.
Quando ero bambina non è stato facile accettare questa “stranezza”, ma poi crescendo è diventata un lato distintivo…finché non ho aperto la p.iva. Tada da dannn (musica tensiva).

Quando ho iniziato questo lavoro mi sono detta da sola, senza nessun criterio, che la mia stranezza non era qualcosa di allettante, vendibile, interessante. Veramente a qualcuno potrebbe interessare come vedo io le cose? Il mio modo diverso di intendere quello che faccio e di interfacciarmi con il mio cliente? 
Ho deciso di scrivere questo consiglio partendo da un mio errore. Perché sbagliare è umano e sbagliare ci insegna sempre qualcosa.

Nel mio caso l’errore è stato chiudere la mia stranezza in una scatola solo perché mi ero convinta che non potesse vendere, perché IO avevo paura non potesse vendere.

Ho capito poi, che lì fuori, invece, c’è qualcuno che sta cercando proprio questa stranezza, proprio il mio occhio sul mondo, il mio modo di vedere le cose.

La mia stranezza (ma può essere qualsiasi aggettivo tu senta tuo) è quello che fa la differenza, che mi motiva e mi rende differente da tutti gli altri, che rende la mia fotografia e il mio lavoro differente dagli altri.

Non ti dirò quindi di non seguire la corrente o di andare contro-corrente; ti dirò invece di disegnare la tua corrente, perché non sarà mai come tutte le altre.


Il consiglio di oggi è di Deborah Brugnera

Sono una fotografa professionista con base nella provincia di Treviso, più precisamente a Conegliano, ma disponibile in tutta Italia e ovunque vi troviate.

Da ragazzina la fotografia è stata per me quasi una terapia. Mi ha scelta lei, in uno dei momenti più difficili e mi ha presa per mano. La fotografia è stata, è tutt’ora per me un prezioso mezzo di osservazione.

Mi ha aiutata a delineare i miei punti di forza, a esaltare le mie imperfezioni, mi ha regalato consapevolezza aiutandomi a disegnare i miei contorni, a trovare la mia dimensione, il mio modo di comunicare.

13 – Organizza il tuo tempo libero

Essere un freelance è super!

È emozionante, gratificante, ti mette in contatto con tante persone e non di meno di fronte a tante situazioni da risolvere.

Per riuscirci c’è bisogno di passione e di una forte motivazione che nasce da dentro.

Questi credo siano i motivi che spesso ci portano a vivere immersi nella nostra attività…nel vero senso della parola.

Ecco il mio consiglio:

che tu sia nato da poco o che tu sia una realtà affermata, è quello di prenderti del tempo libero, o come faccio io di organizzarlo proprio in agenda!

Tempo per le tue passioni, per una corsa o per un film, ne basta poco.

All’inizio ti sembrerà tempo sottratto alla tua attività, in realtà sarà tempo prezioso che recupererai con una maggiore produttività ed un’energia nuova e fresca.


Il consiglio di oggi è di Alessia Vianello

Sono una fotografa di Venezia specializzata in matrimoni, ritratti di famiglia e piccoli brand.
Fotografare le persone per me è costruire una storia, costruire la loro storia!

14 – Ansia da imprevisti

Per quanto possiamo impegnarci a pianificare e organizzare ogni aspetto del nostro lavoro, ci sarà sempre qualcosa, (capita anche nella vita), che manderà a monte i nostri piani.

Cercare di affrontare un ostacolo senza farsi prendere dall’ansia è più facile a dirsi che a farsi.

Ho imparato strada facendo che suddividendo in piccole parti il problema, e procedendo per step, riuscivo ad affrontarlo più serenamente.

Sembrava quasi che la mia mente in questo modo mi dicesse: Francesca, adesso puoi farcela.

D’altronde per ogni problema esiste una soluzione.
Ed anche quando sembra che non ci sia, ne inventeremo una.


Il consiglio di oggi è di Francesca Oliva

Io sono Francesca, classe ‘87, nata a Messina ma per amore da qualche anno mi sono trasferita -sempre vista mare- a Genova.
Mi piace dire che incido amore su gioielli in ottone: ho creato un micro mondo di parole e frasi dettate da voi ma che dicono tanto anche di me.

15 – Non serve avere tutto pianificato, serve avere un piano!

Non serve avere tutto pianificato. Serve avere un piano!

Se ti senti ingabbiato nella tua pianificazione, se pensi di avere un calendario fitto ma in realtà non stai muovendo un millimetro nella tua comunicazione, fermati.

A che serve una pianificazione con i controfiocchi se poi non hai un piano che faccia da vero motore propulsore del tuo business?

Quando cerchi l’agenda che ti faccia brillare.
Quando progetti i contenuti riempiendo ogni minimo giorno disponibile.
Quando vai in ansia guardando chi è un passo avanti a te.

Fermati. Serve davvero tutta questa rincorsa alla pianificazione?

Riparti dal piano. Quello che trasforma le idee in azione, lasciando quel margine necessario alla vita vera. A una giornata offline, a una cena improvvisata, al tempo per te stesso, a una torta da preparare insieme. Senza sensi di colpa. Perché tanto: chi se ne frega se non è tutto perfettamente allineato nel tuo calendario?

Riparti da quello che ti fa sentire libero e non in gabbia; da quello che ti fa sentire motivato e non sopraffatto. 

Se la pianificazione vacilla, quello che conta è che il piano sia valido!


Il consiglio di oggi è di Cristina Giancaspro

16 – Come scegliere il giusto tema WordPress

Quando ti appresti a scegliere il tema del tuo sito vai in confusione? O magari hai già provato a installare diversi temi per poi scoprire che non apparivano come ti aspettavi? Allora continua a leggere 😉

WordPress è il cms più famoso per realizzare blog e siti web. È semplice, pratico, veloce da installare. Ma uno degli ostacoli più grossi per chi ha da poco iniziato a usarlo, è la scelta del tema.

Non devi infatti dimenticare che là fuori ci sono milioni di temi, ma non tutti sono “buoni”. Molti sono vecchi e obsoleti, altri sono fatti coi piedi e quindi funzionano male, altri ancora si presentano benissimo ma hanno così poche funzionalità che o li userai per fare un sito esattamente come quello della demo, o non ti serviranno a nulla.

Insomma, quando scegli un tema devi fare molta attenzione.

E per aiutarti in questa ardua impresa, nel mio consiglio ti spiegherò come scegliere un tema WordPress:

1) Verifica che il tema sia responsive.

Come prima cosa, quando scegli un tema WordPress, devi accertarti che sia responsive, ossia che si adatti a tutti i dispositivi (mobile, tablet, pc, ecc.).

2) Controlla che abbia ottimi voti.

Altra cosa importante sono le recensioni. Se il tema ha ottimi voti ed è stato scaricato e valutato da tantissime persone, allora vuol dire che è un tema che non ha dato grossi problemi, perciò ci si può fidare.

3) Verifica che sia un tema recente.

Verifica che non sia un tema vecchio o che comunque sia stato aggiornato di recente.

4) Controlla che abbia le funzionalità che desideri.

Occhio alla demo! Spesso la demo è fuorviante perché viene costruita ad arte con foto spettacolari per ammaliarti. Non farti stregare!
Controlla attentamente che il tema abbia le funzionalità di cui hai bisogno, e nel caso tu stia cercando un tema free, verifica che la demo che stai visualizzando sia la demo della versione free e non di quella a pagamento.

5) Accertati che offra supporto tecnico.

Infine, verifica che il tema preveda il supporto tecnico o un forum dove gli sviluppatori rispondano alle domande. È importante che tu possa rivolgerti a qualcuno nel caso riscontrassi problemi col tema.


Il consiglio di oggi è di Elena Galli e Lorenzo Fracassi di A Cup of Web

Ciao, siamo Elena e Lorenzo e aiutiamo le piccole attività e i freelance ad avere un sito che porti davvero clienti 🙂

Speriamo che questi consigli ti aiutino a scegliere il tema giusto per il tuo sito, ma se avessi bisogno di aiuto, sui nostri canali trovi un sacco di consigli e risorse gratuite:

17 – Non disunirti

Intraprendere la strada dei propri sogni e trasformare la passione in una professione non è solo una meravigliosa avventura, non richiede solo una buona dose di coraggio, sforzo e impegno.

La vita da freelance è ardua, una continua guerra mente e cuore e spesso fa vacillare: l’avrai sentito mille volte eppure sei qui, pronto/a. Soltanto tu saprai davvero quanto ci hai messo dentro al tuo business, a chi vuoi arrivare, come ci vuoi arrivare e soprattutto perché.

Sai anche che partire dal perché è il miglior modo per sapere dove stai andando e come.

Ma il vero consiglio che voglio darti è di non disunirti, resta a saldo a te stesso, a chi sei o stai diventando, non disunire la tua parte umana da quella da professionista. Resta saldo a te stesso, non dimenticare l’emozione della prima volta, quel battito che ti ha fatto fare il primo passo.

La creatività richiede coraggio? Certo che sì, ma restare fedeli a se stessi è la parte più coraggiosa e bella di questa grande avventura che è essere un freelance.


Il consiglio di oggi è di Rhamely

Sono Rhamely, racconto per immagini storie di matrimoni, ritratti e personal brand perché credo che la fotografia è il modo più bello per avere cura di ricordare.

18 – 3 libri illuminanti sulla gestione del tempo

Leggere è una delle mie passioni più grandi: ogni mattina, nella mia routine, non può mancare almeno mezz’ora di lettura, rigorosamente sul divano e in pigiama ma con la coperta.

Anche la crescita personale è una delle mie passioni: in questo mondo faccio confluire tutto ciò che mi aiuta a ottimizzare gli schemi e gli approcci che metto in atto come persona e professionista.

Sono molto gelosa del mio tempo quindi cerco sempre di migliorare il modo in cui lo gestisco: essere ben organizzate è una gran sfida perché richiede equilibrio, flessibilità, apertura e profonda consapevolezza di sé.

Del resto, non è un segreto che il tempo a nostra disposizione per affrontare i mille impegni che si avvicendano nelle nostre giornate sembri sempre troppo poco, eppure i margini di miglioramento quando si parla della sua gestione possono essere davvero tanti.

Durante questo 2020 un po’ sfigatino ho letto 3 i libri che sono stati per me illuminanti in questo senso e li condivido volentieri con te:

1 | Minimalismo digitale di Cal Newport.
Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni.

“Una filosofia che prevede di fare un passo indietro e ripensare il nostro rapporto con la tecnologia in maniera attiva. Il libro spiega perché dovremmo sposare questa visione, quali vantaggi porta e condivide il percorso pratico dell’autore per emanciparci dai dispositivi digitali, tornare ad avere il pieno controllo del nostro tempo e decidere senza condizionamenti le attività che realmente hanno valore per noi.”

2 | Deep work di Cal Newport.
Quattro regole per ritrovare il focus sulle attività davvero importanti.

“Le attività a massima concentrazione sono quelle che richiedono di lavorare con un focus totale a compiti che richiedono un profondo sforzo cognitivo. Dedicarci a questo tipo di attività rende più produttivi, consente di ottenere risultati significativi in minor tempo e dà un maggior senso di appagamento. In questo libro Newport insegna come ritrovare una concentrazione profonda e creativa che ci aiuti a dedicarci veramente a quello che stiamo facendo.”

3 | Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori.
Vinci le distrazioni. Riprendi il controllo delle tue giornate. Cambia la tua vita.

“Il racconto di una giornata immaginaria che svela, ora dopo ora, strategie pratiche e concrete per riconquistare il nostro tempo. Questo libro insegna a riappropriarci del nostro bene più prezioso e a fare spazio ai nostri veri sogni. Una nuova filosofia per guardare alle nostre giornate e consigli di immediata applicazione per tornare a investire saggiamente e, soprattutto, felicemente il tempo della nostra vita.”

BONUS: Greenlights di Matthew McConaughey.
L’arte di correre in discesa.

“Appunti su successi e fallimenti, gioie e dolori, cose che mi hanno stupito o che mi hanno fatto ridere di cuore. Appunti su come essere sereno. Come stressarmi di meno. Come godermela. Come fare meno male agli altri. Come fare meno male a me stesso. Come diventare un brav’uomo. Come dare un significato alla mia vita. Come essere più io. Ed è anche un manuale per trovare più “semafori verdi” e su come imparare a gestire le delusioni.”

Quest’ultimo non è il classico libro che ci si aspetta quando si parla di gestione del tempo ma, in fondo, il tempo permea la nostra intera vita e io in questo diario personale ci ho ritrovato un sacco di insegnamenti e consigli utili sotto molti punti di vista. Chè a volte serve allargare un po’ lo sguardo per cogliere lezioni e fare ragionamenti che altrimenti ci sfuggono.

Felice Yule e buon 2022!


Il consiglio di oggi è di Monica Spinazzola

19 – Lotta per quello che vuoi veramente, senza fermarti mai

“Reinventiamoci, proponiamoci in modo nuovo, non smettiamo di essere creativi; anzi, è questo il momento per esserlo ancora di più, tentare, cadere e rialzarsi”.

È con queste esatte parole che, un anno fa a quest’ora, ho concluso il mio consiglio per Te: casellina dell’avvento numero 7.

Ho tentato di seguire i consigli di chi mi diceva: “Sara, lascia perdere i tribunali e la libera professione, tu non sei figlia o nipote di un avvocato. Piuttosto, cerca un lavoro in azienda, manda curricula in giro; non lo vorresti anche tu uno stipendio fisso al mese?”. Si sa che la professione legale è un terreno scivoloso, a tratti scosceso, non adattato “a tutti i tipi di scarpe”.

Sono caduta. Quelle parole mi sono rimbombate in testa fino a farla scoppiare, divorando, lentamente, i miei sogni; intere notti insonni a domandarmi, “ma starò facendo la cosa giusta? Devo, forse, mollare tutto e ricominciare da capo, dimenticando tutto quello che ho fatto e, soprattutto, sacrificato sinora? Ho davvero sprecato quasi trent’anni della mia vita?”. Ho incontrato la disperazione, quella più profonda, quella che non ti fa alzare dal letto la mattina perché, intanto, senti di aver fallito.

Marzo 2021. Mi sono reinventata.

È uscito il bando per l’abilitazione all’esercizio della professione forense che si faceva ormai attendere da mesi e, questa volta, io ho deciso di fare da sola. Mi sono letteralmente chiusa in casa per ben sette mesi, mettendo, ancora una volta, in off la mia vita: del resto, ora o mai più, è questo il momento. Ho studiato, ho pianto e ho perso amici che non hanno saputo o voluto starmi vicina. Ma…

29 ottobre 2021. Ce l’ho fatta, sono diventata avvocato.

Contro tutto e tutti non solo ho realizzato il sogno di quella bambina, un po’ timida e riservata, che metteva in subbuglio gli animi dei nonni nascondendo nei cassetti di casa finti testamenti, ma ho anche mantenuto la promessa che, tempo fa, ho fatto ad una persona che non hai mai smesso di credere in me, nemmeno guardandomi da lassù.

Pensa in grande. E poi ancora più in grande. Scansa le distrazioni e non lasciare che nessuno ti dica che non può funzionare. Quelle persone saranno le prime a farti i complimenti quando ce l’avrai fatta. E a te rimarrà per sempre l’orgoglio di averci creduto fino in fondo. Niente compromessi, niente timori, niente ripensamenti. Sempre avanti, con la convinzione negli occhi e la passione nel cuore.

Cosa mi riserverà il futuro, non posso ancora saperlo. Per il momento “nuoto” in un mare di nozioni come regime forfettario, cassa forense, fatture ecc. Di una cosa, però, sono certa: è bellissimo riuscire a ottenere qualcosa per cui si è lavorato tanto. È una sensazione meravigliosa quella di realizzare i propri sogni.

Ricorda le mie parole, qualunque cosa tu faccia, qualunque strada tu prenda, non deludere mai te stesso.


Il consiglio di oggi è di Sara Dealessandri

Chi sono?
Bella domanda.
Mi chiamo Sara e sono una che ama i cavilli, la precisione e la giustizia.
Un’avvocata genovese sui generis. Del resto, cosa aspettarsi da una nata sotto il segno dell’acquario, i creativi dello zodiaco?

In modo un po’ frizzante ed innovativo provo ad essere utile alla comunità.
“L’Arte Del Dubbio”, questo è il nome che ho scelto per il mio Blog.
È in questo spazio virtuale, tutto verde acqua e zuccherini colorati, che dispenso consigli legali sotto forma di “mini guide pratiche”.

Ti aspetto anche sul mio profilo Instagram, dove sciolgo dubbi giuridici a passi di jazz, parlo di norme come fossero caramelle e racconto, tra un’udienza e l’altra, le mie peripezie quotidiane.

20 – Liberi professionisti, liberi ma non soli

Ci sono delle cose che si imparano strada facendo, ma che – una volta scoperte – avresti tanto voluto qualcuno te le avesse dette all’inizio.

Purtroppo non possiamo tornare indietro nel tempo, però l’idea di donare invece questi consigli a quelli che vengono dopo di noi, ecco, questa mi sembra sia una cosa bellissima – si crea poi una catena di insegnamenti e di passaparola. Il presupposto è avere intorno una rete di persone, qualcuno da cui imparare e qualcuno a cui passare qualche consiglio. E quando sei freelance a volte questa rete non è così scontata!

Quindi il mio consiglio è proprio questo:

trovati dei “colleghi”, virtuali o non, che lavorano nel tuo ambito – ma non solo. Non aver paura di chiedere, di farti avanti, di sbagliare. E poi sii generoso e rimetti in circolo quello che hai imparato!

In particolar modo, ho trovato molto arricchenti due “luoghi” virtuali che ho frequentato quest’anno: il “corso” (o programma di crescita, come dice il sito) Bonsai di Augusto Pirovano di supergoodlife.co e il gruppo Telegram “IVA al dopolavoro”.

Poi sì, starei ore a parlare del migliore tool per organizzare la giornata (e lo abbiamo fatto in entrambi i posti!), ma il primo passo è avere proprio qualcuno di cui ti fidi con cui parlarne.

Buona strada del freelance, a volte è un po’ in salita ma vale il panorama!


Il consiglio di oggi è di Lucia Ghielmi

21 – Sogni

Ciao, sono Giada e sono nata e cresciuta a Treia, un piccolo paesino delle Marche, e la mia avventura da freelance è iniziata quattro anni fa.

Quando ho iniziato a lavorare con il Giada Lab, il mio brand, ero molto distante dal mondo di Instagram, non avevo un laboratorio vero e le mie conoscenze erano limitate. Ora, dopo quattro anni, Instagram è diventato parte fondamentale delle mie giornate e la mia principale fonte di vendite.

Su Instagram sembra tutto semplice, ma col cavolo che lo è! Studio più adesso che alle superiori.

Il mio laboratorio è in centro a Treia (detto così sembra che ce l’abbia in centro a Milano, ma per me è stupendo!) e uno shop on Line. Come sono arrivata ad avere quello che ho oggi?

Prima di tutto, questo è solo l’inizio, perché di strada ne ho ancora parecchia. Ho iniziato a studiare, facevo e faccio tutt’ora corsi, scarico pdf, compro libri…tutto quello che mi può aiutare a far crescere questa attività!

Prendo spunto da chi già fa questo lavoro con successo, ascolto molto di più me stessa e ho imparato a dire di no.

Tutti scambiano gli artigiani per tuttofare, mentre io non volevo lavorare facendo tutto, non volevo lavorare in serie. Volevo che il mio lavoro parlasse di me e degli altri. Avevo bisogno di una mia identità, di un mio stile. Così, anno dopo anno, commissione dopo commissione, sono arrivata ad avere i miei soggetti: manichini, balene, mongolfiere e cieli stellati; e ad avere i miei colori principali che sono una vastissima gamma di blu.

Questo è il mondo del Giada Lab che parla di sogni fatti con il fimo.

Pensavo di lavorare per costruire un sogno e invece i sogni hanno dato forma al mio lavoro.

Ultima cosa ma non meno importante: siate sempre voi stessi, ovunque. In laboratorio, sui social, ai market. Anche perché, prima o poi, tutto viene a galla…

Quindi struccata o super figa ma evitando di usare i filtri su Instagram (perché una volta mi hanno causato una grande crisi d’identità, non sto scherzando!), arrabbiata, triste, super felice tanto da sparare gioia ovunque.

Sempre condividendo tutto con tutti, creando legami, facendo rete con le persone…un intreccio infinito di vite.

Anche questo è importante per far crescere il proprio lavoro.


Il consiglio di oggi è di Giada Forconi

Artigiana e mamma marchigiana, realizzo decorazioni in fimo che applico su tavolette e quadri.

22 – Primi passi nel mondo della motion graphic

In questi ultimi anni si è verificato un notevole aumento di richieste di video in grafica animata da parte di aziende, agenzie di comunicazione ed eventi, per questo il motion designer è una figura professionale che sta diventando sempre più richiesta e indispensabile.

Se il campo della motion graphic ti stuzzica e stai prendendo in considerazione l’idea di intraprendere questa professione, questo è decisamente un buon momento per approfondire la faccenda.

Ecco i miei consigli per aiutarti ad avere un’idea generale su questo campo, e cosa fare se pensi questa sia la tua vocazione.

Partiamo subito con una premessa: dal momento che stiamo parliamo di ‘grafica in movimento’, si presuppone che tu abbia già delle competenze di graphic design (se sei anche illustratore, bingo!), e conosci dunque Illustrator e Photoshop. Questi software infatti sono fondamentali per la creazione di elementi grafici o illustrati da animare.

Bene, cominciamo.

1. SCHIARISCITI LE IDEE

La motion graphic, riguarda le immagini in movimento, un campo incredibilmente vasto. Se nei primi anni era puramente basata sulla tipografia e in generale sulle immagini 2d, con il tempo si è mescolata con altri linguaggi visivi, come il 3D e i visual effects. Per iniziare ti consiglio di individuare una specializzazione e approfondirla piuttosto che fare subito un po’ di tutto, perchè rischieresti di non assimilare nulla. Se sei un graphic designer potrebbe risultarti più facile partire dall’animazione 2d.

Questi sono i campi principali:

  • Animazione 2D, una macro categoria che racchiude al suo interno: tipografia cinetica, character animation, animazione tradizionale frame by frame, animazione di elementi grafici, stop motion.
  • Modellazione e animazione 3D per broadcast design (identità visive dei canali televisivi) e spot
  • Compositing e video editing per videoclip, trailer
  • Visual effects 2D e 3D per film e cinema di animazione

Cercare ispirazione guardando lavori di gente professionista potrebbe aiutarti a capire cosa ti piacerebbe fare.

Io di solito navigo quando sono in cerca di ispirazione guardo su:

  • Behance
  • Dribbble
  • Vimeo
  • Instagram

STUDIA UN PO’ DI TEORIA

– I 12 principi dell’animazione. Studiali A MEMORIA. Dovranno diventare i tuoi nuovi dieci (dodici) comandamenti. Non servono solo per lavorare in studi come la Pixar, ma per rendere qualsiasi cosa (che si tratti di un testo, un’icona o un personaggio), accattivante e bello da vedere.

Su Youtube trovi tantissimi video sull’argomento, questo è il mio preferito:

The Illusion of Life di Cento Lodigiani https://www.youtube.com/watch?v=yiGY0qiy8fY

Per approfondire invece prendi questo libro: The Illusion of Life di Frank Tomas e Ollie Johnston

– Nozioni di regia. La motion graphic non consiste solo nel “saper muovere” ma anche sapere costruire la composizione di una scena e allestire gli elementi all’interno di essa.

Un paio di video fatti davvero bene sull’argomento:

Inquadrature

Movimenti di camera

SOFTWARE

Photoshop e Illustrator come software da soli non bastano per fare motion, dovrai metterti sotto studiandone altri. Ecco i principali e per quali scopi:

Adobe After Effects, Moho – animazione 2.5 d e compositing

Adobe Premiere – montaggio audio/video

Adobe Illustrator e Photoshop – creazione di asset e storyboard

Adobe Animate, Toon Boom – animazione tradizionale in frame by frame

Cinema 4D, Maya e Blender – modellazione e animazione 3D

Nuke – visual effects

Nota bene: non devi saperli usare tutti, questa è solo una panoramica.

Tra tutti quello più importante da conoscere, oltre a Photoshop e Illustrator, è After Effects.

TUTORIAL

Non spendere subito soldi in corsi, soprattutto se ancora non sei convint* che questa sia la tua strada. Inizia esplorando i software (se non li possiedi puoi scaricare le versioni gratuite) e segui i tutorial di professionisti veramente in gamba, emulando le loro tecniche.

Alcuni dei miei preferiti:

Animazione 2D

Compositing

Animazione e modellazione 3D

CORSI

Se sei veramente convint* di voler fare motion graphic e hai un gruzzoletto da parte, al giorno d’oggi ci sono corsi online molto validi su cui investire:

I primi due sono in inglese, ma ci sono anche corsi validi in Italiano da parte di:

  • Grafigata

https://www.grafigata.com/logomotion/

https://www.grafigata.com/3d-startup/

2. PRODUCI

Hai inquadrato l’obbiettivo, hai studiato e preso confidenza  con i softwar. Ora non resta che metterti sotto realizzando dei progetti personali.

Se non sai che cosa realizzare, ecco qualche suggerimento:

  • un loop animato
  • un trailer di un film che ti piace
  • una promo di un prodotto
  • una logo animation di un brand che conosci o che ti piace
  • un lyric video
  • uno sketch di un personaggio
  • un explainer video per una startup
  • un’infografica animata su una tematica che ti interessa

Dopo aver creato un buon numero di progetti personali, creati uno showreel, ovvero un videoclip di tutti i tuoi lavori che abbia una durata che non vada oltre il minuto e mezzo.

Questo non è un optional perchè lo showreel è il biglietto da visita principale di un motion designer e viene richiesto da tutte le agenzie.

3. BUTTATI NELLA MISCHIA

Dopo aver realizzato un buon numero di lavori e uno showreel, è giunto il momento di far sapere a tutti che c’è un nuovo motion designer in città!

Che tu sia freelance o dipendente, presentati alle agenzie di digital marketing o specializzate in produzione video, spesso sono in cerca di figure junior come risorsa interna o esterna.

Tieni d’occhio gli annunci di lavoro. Grandi aziende di svariati settori (ad esempio moda, tecnologia o finanza) cercano motion designer interni.

Anche le startup sono assolutamente da tenere d’occhio, perchè hanno un grande necessità di contenuti video per promuoversi.

Se hai appena terminato gli studi e non hai ancora esperienza, il mio consiglio è di valutare facendo un po’ di gavetta in agenzia, per capire come funziona l’ambiente e imparare ad approcciarti con un team di produzione video.

Pubblica i tuoi lavori su social come Instagram e Linkedin e piattaforme per creativi come Behance, Dribbble e Vimeo e non vergognarti del tuo livello di partenza, siamo tutti partiti dal basso 🙂

Arrivati fino a qui non mi resta che augurarti buon lavoro e…buona fortuna!


Il consiglio di oggi è di Scilla Corbelli

23 – Il rock reminder per i momenti difficili

Cari e care compagn* freelance, approfitto di questa iniziativa super per condividere con voi più che un consiglio, un reminder per me molto utile, che di tanto in tanto rispolvero al bisogno!

La vita da freelance è un’altalena continua, un oscillare perennemente tra la sensazione di onnipotenza e quella di inadeguatezza.

Quando tutt* sono meglio di noi, comunicano meglio, sono più competenti, hanno più clienti, riescono sempre meglio in tutto e l’inadeguatezza prende il sopravvento… da brava rockettara, mi affido sempre a una citazione del buon vecchio Jim Morrison

“Io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me”.

In quei momenti diamoci una pacca sulla spalla e concediamoci un po’ di gentilezza verso noi stess*, perché (ohh!) se siamo arrivat* fin qui è SOLO merito nostro.

Il tuo lavoro, il tuo modo di organizzarti, il tuo approccio con il cliente, il tuo sorriso… è unico e inimitabile!

Perciò, in questi oscuri momenti, ahimè  impossibili da evitare, fermati un attimo e prova a immaginarti il caro Jim su un palco californiano, davanti a migliaia e migliaia di persone, che si ripete questa frase in testa prima di intonare come on baby light my fire.

Un pochino aiuta <3


Il consiglio di oggi è di Giulia Bartolini

Mi chiamo Giulia Bartolini e sono una web & graphic designer freelance.
Per scoprire di più su di me e sul mio lavoro:

24 – Risparmia, ma sii generos*

Cari freelance, eccomi di nuovo qui a dispensare consigli come una vecchia zia che al pranzo di Natale vi prende da parte e vi svela il segreto per la besciamella perfetta.

Quest’anno il mio consiglio per voi è tutto in una parola: risparmiare.

So bene che è un verbo complicato, soprattutto quando si tratta di declinarlo alla prima persona singolare, però il 2021 mi ha insegnato a essere molto accorta con le spese e condividere la mia esperienza con vo
Arriviamo da un lungo periodo in cui abbiamo fatto degli shop online dei piccoli centri commerciali a nostra misura, dove lo smartworking e la vita online ci hanno privato di spazi e orari, dove chiunque ci ha propinato corsi imperdibili per imparare a fare la qualunque.

Due anni mi sembrano sufficienti per maturare una presa di coscienza: quando parlo di spendere poco non intendo solamente rifuggire allo shopping compulsivo, ma penso soprattutto a uno stile di vita più misurato.
Risparmiate il tempo. Ogni volta che vi attardate al pc ad ore improbabili, spendendo ore di sonno preziose, state scialacquando. E’ davvero così necessario tutto quel binge watching fino a notte fonda anziché riposare come si deve?

E’ davvero sempre così pressante la scadenza che ci fa saltare il pranzo, annullare qualche attività extra lavorativa come lo sport o addirittura che ci fa rimandare impegni con amici e affetti più cari?

Sicuramente le deadline (che già mi dico, chiamarle “flowerline” o “happyline” faceva tanto schifo?) vanno rispettate, ma vedo che spesso poi ci si rende conto che bastava organizzarsi meglio o addirittura saper dire qualche NO secco per gestire diversamente il tempo a disposizione.

Risparmiate risorse.

Quanti libri di formazione avete comprato? Quanti corsi di formazione avete frequentato? Quante nozioni avete immagazzinato senza avere poi la possibilità (per mancanza di tempo, magari) di mettere in pratica cosa avevate imparato? Molto spesso acquistiamo pensando di fare faville, e poi invece per mille ragioni non offriamo quel nuovo servizio o quel nuovo prodotto perché non ci sentiamo ancora sufficientemente brav* o perché non sappiamo bene che piega fargli prendere.
Investiamo in cose che servono subito e che sono essenziali. Quando avremmo più tempo e più risorse avremmo anche la forza mentale necessaria a buttarci in nuovi progetti.

Risparmiate soldi.

Innanzitutto per le tasse (l’avete letto il mio consiglio dell’anno scorso, vero?), perché ricordiamoci che per quelle non c’è nessun codice sconto o black Friday – anche se qualcuno dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea 🙂

E poi perché spendere troppo ti fa entrare in quel loop per cui il conto corrente è asciutto come un’aringa, quindi devi fatturare di più, quindi fai le notti per i prossimi due mesi, e quindi siamo punto e a capo.
Non voglio dire di fare la vita ritirata di un piccolo abate con il saio, ma tenere traccia di ciò che acquistiamo d’impulso già aiuta. Avete mai spulciato la lista degli ordini effettuati sul vostro ecommerce preferito? Io una volta l’ho fatto e ho trovato cose che non ricordavo di aver comprato e – soprattutto – non ricordavo neppure dove le avevo riposte.
Riempite i carrelli, ma prima di cliccare sul metodo di pagamento uscite dall’app o dal sito e fate altro. E’ altamente probabile che vi scorderete pure di aver scelto quegli articoli.

Risparmiate sentimenti.

O meglio, risparmiate i brutti sentimenti. Ansia, rabbia, frustazione, senso di inadeguatezza: li ho detti tutti? Se facessimo una tombola del disagio arriveremo alla cinquina senza neanche troppo sforzo, o sbaglio?
Le emozioni negative esistono e non vanno negate, ma credo sia buona cosa non crogiolarcisi dentro: viviamole come una doccia, da far scivolare dritta verso lo scarico, e non come un bagno con candele e bagnoschiuma in cui ammollarci fino ad avere le grinze alle mani. In entrambi i casi ci siamo lavat* ma con un bello spreco in meno di acqua e sapone (e disperazione, uscendo dalla metafora).
E mi permetto di aggiungere: quando sembra impossibile chiudere l’acqua fatevi aiutare. Nessuno si salva da solo, e a volte abbiamo troppo sapone negli occhi per capire dov’è il rubinetto.

Infine, risparmiate le gioie.

Il “grazie” sincero di un cliente quando gli svoltate la giornata, il riconoscimento pubblico di un vostro lavoro, i messaggi incoraggianti di colleghi e amici che constatano il vostro successo. Prendeteli tutti, non siate timidi, e metteteli in un cassetto speciale. Salvateli nella memoria del telefono. Accumulateli come farebbe Zio Paperone con le monetine d’oro.
Ci saranno momenti in cui vi sentirete pover* come dei biscotti dietetici, e quelle piccole manifestazioni di affetto e riconoscenza vi daranno un boost incredibile. Fatene tesoro, ce ne sarà sempre bisogno.

Risparmiare, in ogni ambito, a piccoli passi, a vostra misura: ecco cosa vi dice la vecchia zia Roby.

Sono esercizi complicati, spesso sarà difficile riuscire a focalizzarsi, ma fermarsi ogni tanto e fare un check di quanto abbiamo speso (in termini di tempo, denaro, risorse) sarà comunque avanzare verso una sana consapevolezza.

Un’ultima cosa: risparmiare è bello, ma non siate avid*. Dispensate consigli, siate presenti nelle vite di chi vi circonda (clienti, collegh*, familiari), non restate in disparte per timore di prendere un bidone o una delusione – chè tanto quelle arrivano sempre, pur facendo mille giri per evitarle.

Fate rete, confrontatevi con chi fa il vostro stesso lavoro ma anche con chi fa un mestiere completamente diverso: quest’anno ho conosciuto il gruppo di Iva al Dopolavoro ed è stata una piacevole ventata di freschezza. Confrontarmi con le altre ragazze e ragazzi conosciuti nel gruppo mi ha arricchito come persona e come professionista, perché (come diceva la mia nonna Agnese) “tante teste, tante idee”: tanti punti di vista diversi per affrontare lo stesso problema e tante orecchie per ascoltare nei momenti di down quotidiano che un freelance si trova a dover gestire.

E ora, come nel più tradizionale dei pranzi delle feste, vi propongo un brindisi:

brindiamo a noi freelance, che abbiamo saputo cavar fuori il meglio dalla situazione sottosopra che stiamo attraversando. Ci meritiamo le cose belle che ci accadono, anche se spesso non vogliamo ammetterlo con noi stess*.

Buon Natale Freelance, andate e conquistate il mondo.


Il consiglio di oggi è di Roberta Targa

Unconventional Commercialista

Mi chiamo Roberta, sono Dottoressa Commercialista e aiuto freelance e piccoli business nella gestione della propria attività senza stress.

So rendere semplici le cose complicate e credo che il commercialista debba essere un alleato di cui avere fiducia: una specie di autista che ti accompagna nel tuo percorso lavorativo, scegliendo con te la strada migliore da seguire, evitando buche ed incidenti, in modo che tu possa goderti il viaggio.

#partitaivanontitemo

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