AVVENTO FREELANCE
2020
1 – Non abbiate paura di non essere in grado
Per me, che sono sempre alla ricerca di consigli, oggi è arrivato il momento di condividerli.
O meglio, di condividere IL consiglio che ritengo possa essere di aiuto a chi, come me, si è avventurato nel magico e fatato e talvolta spietato mondo della libera professione.
Non elencherò una serie di burocratici passaggi noiosi e fastidiosi perché per prima non sono in grado.
Non ci riesco e forse fra i vari consigli che verranno scelti troverò qualcuno in grado di spiegare come diamine fare per tenere tutto in ordine, le scadenze, i documenti, i fogli excel che io odio e disprezzo.
Ma veniamo a me. IL consiglio che oggi mi sento di esporre è il seguente:
Non abbiate paura di non essere in grado. Sembra una banalità, però finché non mi sono ritrovata in quella situazione e finché non ho appreso che questa frase potesse essermi di aiuto, in qualche modo, restavo sempre un passo indietro agli altri.
Agli altri colleghi del mestiere, alle persone che mi stanno intorno. Perdevo le occasioni perché non mi ritenevo in grado di poter fare quel lavoro.
Pensavo che le mie capacità arrivassero fino a un certo punto, senza potersi evolvere in altro.
Per esempio, sono tanti anni che impagino libri per bambini. Amo questo lavoro ma mi sono resa conto che restavo bloccata a quel livello. Sentivo che stava diventando un po’ macchinoso, un po’ statico.
Ebbene, dopo diverse occasioni perse, dopo diverse rinunce mi sono detta: “Fede! Ma tu sai disegnare! Ed è una qualità che potresti applicare per fare in modo che ciò che fai si possa evolvere, crescere e possa diventare qualcosa di unico. Qualcosa che solo tu puoi fare”.
Grazie a questo il mio lavoro viene riconosciuto e apprezzato perché non è più qualcosa che “tutti sanno fare, basta studiare” bensì è quel qualcosa di mio che applico a qualcosa che già esiste.
Ora i libri che impagino porteranno per sempre un mio piccolo pezzetto di cuore, di coraggio, di unicità.
L’ostacolo è solo mentale. “Io sono in grado di farlo e adesso voglio dimostrarlo al mondo intero!”
Il passo per andare oltre sta proprio nel riconoscere le proprie qualità e avere il coraggio di tirarle fuori. Non devono essere un freno, anzi! Se avete la possibilità di poter rendere ciò che fate qualcosa che sia solo vostro, che sia unico… diavolo! Fatelo! E spingetevi oltre. Le porte si aprono e, credetemi, la soddisfazione è totale.
Non ho un link o un sito dedicato propriamente ai libri che ho impaginato, non ancora almeno. Però ho qualche disegno da mostrare, fatto nel tempo libero.
Prossimamente arricchirò questa pagina con nuove illustrazioni e progetti, per portare avanti questa passione che mi ha fatto uscire dall’ordinario!
Il consiglio di oggi è di Federica Wise Fontana:
2 – Viviamo come i protagonisti del nostro film
Stiamo vivendo un periodo difficile e surreale, nel quale più di una volta al giorno ci sembra di vivere in un film (di m….:D) quindi il mio consiglio è proprio questo:
viviamo come veri protagonisti in questo film. Non per forza vestendo i panni degli eroi o delle wonder women, ma dando la nostra interpretazione migliore, che sia quella di chi prende in mano la situazione senza problemi, di chi affronta questi “mostri” a muso duro o di chi alterna le giornate con crisi di pianto a sessioni di produttività livello pro…e poi, andiamo a vincere l’Oscar.
Sì ma…in dollaroni?
A livello pratico prima di tutto cerchiamo di adattarci a questi nuovi ritmi e a questa benedetta nuova realtà, senza farci prendere dal panico (o anche un po’ sì ma solo all’inizio!) e senza forzare troppo i nostri tempi di adattamento e ripresa.
Imponiamoci di vivere e affrontare quelli che possono essere ostacoli, come nuove strade da seguire così da non arenarci sempre nello stesso punto.
Programmiamo, programmiamo tanto e in modo semplice, prepariamo sempre un piano B (questo servizio/prodotto adesso non è più vendibile? Trasformiamolo in altro). Non dobbiamo avere paura di provare cose nuove: è proprio adesso che dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone (anche perché di casa non si può uscire). Non isoliamoci ma interagiamo il più possibile con chi fa il nostro lavoro e non. E poi. accettiamo e proponiamo delle collaborazioni, perché non aiutano solo il lato professionale ma anche quello umano e psicologico. Ascoltiamo i consigli di tutti e poi decideremo noi quali tenere e quali buttare via.
Parliamo chiaramente con il commercialista, facciamogli tutte le domande che ci vengono in mente (la mia commercialista, secondo me, non mi regge più!). Dobbiamo sapere tutto quello che c’è da fare e cosa ci conviene fare per salvaguardare il nostro lavoro.
Lo abbiamo creato noi e dobbiamo difenderlo.
Poi ovviamente, al bando le Playlist “canzoni tristi” o “sad girl” …e ogni tanto un bell’aperitivo fatto in casa non guasta!
Il consiglio di oggi è di Lorena Grimoldi:
3 – Lasciati stravolgere i piani
In principio era il Verbo… ah no, era un Avvocato, nemmeno poi così convinta di quello che era diventata.
Sicuramente convinta, però, a non voler abbandonare quella strada, sudata con anni di studio disperato. L’unica che vedeva giusta per lei.
Sicuramente convinta a fare carriera. Sì, perché per lei la carriera rappresentava il giusto riconoscimento di un lungo e difficile percorso di studi.
Fino alla notizia di aspettare due gemelli.
Subito la scelta: la carriera o loro.
Loro, senza ombra di dubbio.
Così, durante il loro accudimento, quando la sopravvivenza sembrava il solo obiettivo da raggiungere, la sua mente volava verso nuovi orizzonti e immaginava nuove possibilità e un’altra sé.
Come primo passo, lasciava Milano trasferendosi in un paesino di poche anime sulle colline dell’Oltrepo pavese nell’intento di far crescere i suoi bambini in mezzo alla natura, con meno cose e più esperienze (anche per lei: imparare ad accendere un camino è stata la sua prima conquista!).
E poi, decideva di riprendere in mano pennini ed inchiostri e scrivere.
Perché? Perché questo la faceva stare bene.
E le piaceva. Tantissimo. Come nient’altro prima.
Frequentava corsi, studiava e scopriva che, grazie alla calligrafia, stava emergendo un’altra sé.
Soddisfatta e creativa!
Nasceva così Tratti Lenti, uno spazio di scrittura in cui prendersi cura dei pensieri e delle parole scrivendole a mano e aiutare le persone a riscoprire il bello di farlo.
Iniziava a realizzare articoli personalizzati di ogni genere in calligrafia e teneva corsi di scrittura lenta per rispondere al bisogno delle persone, nell’era digitale, di riappropriarsi della scrittura come espressione di sé che consente di dare fisicità ai pensieri e alle emozioni.
Melania è un avvocato e, soprattutto, è la prova che non è mai troppo tardi per scoprirsi qualcos’altro.
Melania sono io.
I miei consigli-mantra sono:
- Non aggrapparti con le unghie a quelle quattro certezze, solo perché sono le uniche che conosci.
- Lasciati stravolgere i piani: potresti stupirti del risultato.
- Ricorda: non ottenere quello che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
- Non è mai troppo tardi per scoprirsi qualcos’altro.
Tutto questo è facile?
Tutt’altro. E’ un sentiero di montagna in continua salita. Ma è risaputo: la salita si affronta meglio se c’è un valido motivo per farlo e il panorama, da lassù, dicono che sia mozzafiato!
P.S. La narrazione in terza persona mi ha consentito da uscire da me e vedermi da fuori. E si sa, spesso gli occhi degli altri raccontano meglio degli occhi di chi è coinvolto.
Il consiglio di oggi è di Melania Fulceri:
4 – La determinazione per scalare le montagne
Il lavoro da freelance è un po’ come scalare una montagna. Hai mai provato a salire a 2.000m?
La cima è il tuo obiettivo e durante il percorso, a tratti anche molto faticoso, ci sono momenti in cui vorresti mollare tutto e tornare indietro perché pensi di non farcela. Poi però, se ci credi davvero, stringi i denti e prosegui, le soddisfazioni arrivano sempre. La costanza e la determinazione fanno gran parte del risultato, l’allenamento fa il resto.
Rapportato alla vita di tutti i giorni è proprio così.
Bisogna tenere allenate le nostre competenze e le nostre abilità.
In tutti i percorsi che affrontiamo ci sono salite e discese, momenti di gioia e momenti complicati, ostacoli e soddisfazioni. E chi ce la fa, alla fine dei conti, è chi non molla mai nel bene e nel male. Proprio come in montagna. E vuoi mettere la splendida vista che si ha dall’alto?
Che fare quindi, quando la difficoltà sembra più grande della volontà?
- fermati, respira e riprendi fiato
- rifletti su tutta la strada già fatta fino ad ora
- scegli se la cima vale davvero la pena di essere raggiunta
- fai un passo alla volta, con pazienza e con costanza
E quando arrivi in cima non dimenticare di dirti quanto sei stata/o brava/o mentre ti godi uno splendido panorama.
Il consiglio di oggi è di Roby Creazzo:
- www.socialboby.com
- LinkedIn: Roberta Creazzo
5 – Strategie per fronteggiare questo momento e su cosa contare
Stiamo vivendo un periodo complicato dal punto di vista di ansia e stress, in cui spesso per una piccola attività le preoccupazioni sormontano le soddisfazioni.
Ho racchiuso alcuni punti fermi e strategie per aiutarci a superare questo lungo inverno e le difficoltà che un business autonomo deve fronteggiare, senza sicurezze sul futuro.
In questo periodo di chiusure e incertezza, infatti, possiamo avere fiducia in alcuni elementi:
- abbiamo capacità di adattarci alle situazioni: senza accorgercene il nostro corpo mette in campo continuamente strategie per affrontare questo periodo. E saprà adattarsi, perché è programmato per quello, e lo ha già fatto in passato in situazioni critiche
- siamo in grado di trovare nuove risorse e utilizzare quelle pre-esistenti in modo nuovo
- abbiamo la possibilità e sappiamo chiedere aiuto e creare rete con altri, anche lontani
- possiamo trasformare frustrazione in creatività e cura dei nostri spazi di lavoro e della casa, dove portare calore
E quali sono le strategie per fronteggiare questo momento difficile?
- Accettiamo di essere vulnerabili e di avere paura
- Prendiamoci tempo di cura per sé: rilassiamoci, facciamo ciò che amiamo e circondiamoci di bello e affetti (anche solo online, ma presenti)
- Respiriamo profondamente e diamo importanza al corpo: rallentiamo i ritmi, prevediamo momenti di riposo. Stiamo accumulando stanchezza psicologica
- Lasciamo decantare il progetto professionale, se sentiamo il bisogno di non pensare al futuro adesso. Vogliamo invece concentrarti sulle nostre aspirazioni? L’importante è seguire quello che sentiamo e non ciò che “si deve”
- Concentriamoci sulle risorse: su cosa possiamo contare? Cosa siamo capace di fare? In cosa siamo speciali (e nessuno e niente ce lo potrà togliere)?
Impieghiamo questa fine anno per concentrarci sui passi da gigante che abbiamo fatto, per segnarci le cose in cui siamo riusciti, viste tutte le risorse che abbiamo e abbiamo già usato.
Il consiglio di oggi è di Silvia Gazzotti:
6 – Non aver fretta!
Ciao, mi chiamo Giulia e il mio lavoro è aiutare i piccoli business a fiorire nel web realizzando i loro siti WordPress. I valori sui quali si fonda il mio lavoro e in cui credo fermamente sono tre: fiducia, gentilezza e autenticità.
Il 2020 ci ha messi tutti alla prova, ma ci ha anche insegnato molte cose e l’importanza di avere uno spazio sul web dedicato alle nostre attività è una di queste: da un giorno all’altro le nostre vite sono state strappate dal contatto umano e proiettate quasi esclusivamente nel mondo online.
Ecco perché avere un sito web, ora più che mai, può essere di fondamentale importanza.
Cosa posso consigliarti?
Di non avere fretta, anche se il periodo che stiamo vivendo sembra suggerirti che sia necessario avere tutto e subito.
Perché dico questo? È semplice: la fretta è una cattiva consigliera e realizzare il tuo sito web alla velocità della luce, magari cercando scorciatoie, non ti porterà molto lontano e rischierai di spendere tempo e soldi inutilmente.
Affronta il cambiamento che i tempi ci impongono, invece, e se è necessario reinventati, ma senza scordarti una cosa importante: un sito web è come un seme che viene piantato nel momento stesso in cui viene pensato. Devi preparare bene il terreno e potrà passare del tempo prima di poterne vedere i frutti.
Se il tuo desiderio per il 2021 è che la tua attività abbia una presenza solida sul web segui questi piccoli ma fondamentali consigli prima di iniziare, soprattutto se vuoi provarci da solo e senza l’aiuto di una professionista:
- Cosa vuoi ottenere? Definisci gli obiettivi del tuo sito come prima cosa;
- Chi vuoi raggiungere? Individua il tuo cliente ideale: se non ti prendi il tempo per entrare nella mente e nei bisogni del tuo pubblico finirai per brancolare nel buio;
- Una volta che avrai risposto alle prime due domande potrai capire i reali bisogni del tuo target e puoi definire la tua strategia nel dettaglio;
- Trova la tua voce! Il modo di comunicare gioca un ruolo fondamentale: ti aiuterà a connetterti con il tuo pubblico;
- Crea i tuoi testi parlando al cliente ideale che hai individuato. Ricorda: tentar di parlare a tutti è l’errore più grande che puoi fare!
Un giardino non nasce in un giorno e nemmeno in due. Lo stesso vale per un sito web.
Solo studiando una buona strategia riuscirai a preparare un terreno fertile per la tua attività online.
La fretta non è una buona amica. D’altra parte “Il giorno in cui pianti il seme non è quello in cui mangi i frutti”.
Non sei d’accordo anche tu?
Il consiglio di oggi è di Giulia Calchetti:
7 – Reinventarsi
Vi starete chiedendo quale consiglio potrà mai darvi una giurista.
Una giurista sui generis. Del resto, cosa aspettarsi da una nata sotto il segno dell’acquario, i creativi dello zodiaco?
Potrei iniziare a sciorinarvi nozioni di diritto del web, come aprire un e-commerce, quali documenti servono per il vostro sito…
Sono certa che i più lo troverebbero “utile”. Soprattutto in questo momento storico dove tutti noi freelance dobbiamo reinventarci. “Reinventarsi”: proporsi in modo nuovo.
Pieno lockdown, tribunali chiusi, studio chiuso, zero lavoro. Casa ore e ore.
Ecco che un bel giorno mi sono resa conto che per aiutare gli altri con le mie competenze non c’era affatto bisogno di uno studio e di un tribunale, ma solo di tanta passione e voglia di “regalare consigli”. E’ così che sono diventata una digital lawyer creando un mio sito e “divulgando” diritto sui social.
Ecco, quindi, il mio consiglio natalizio per tutti voi.
Reinventiamoci, proponiamoci in modo nuovo, non smettiamo di essere creativi; anzi, è questo il momento per esserlo ancora di più, tentare, cadere e rialzarsi.
Siamo free-lance, non dimentichiamolo: abbiamo sposato la libertà.
Il consiglio di oggi è di Sara Dealessandri:
8 – Spremuta – Packaging – Limited Edition
Spremuta.
Spremuta dalle convinzioni di chi non sa.
Spremuta dalle false pretese.
Spremuta dalle situazioni scomode e non comprese.
Spremuta per idee migliori.
Spremuta per l’ambizione che ti contraddistingue.
Spremuta per rilasciare tutta la tua essenza.
Se sei ti senti almeno un po’ spremuta dalla vita, assicurati sempre di darti un tono: dai risalto al tuo packaging.
Grazie a lui, ti sceglieranno, ti porteranno a casa e assaporeranno la succosissima e dolcissima spremuta che sei.
Ricordati sempre che il tuo packaging deve avere:
1. Una componente protettiva – un involucro studiato ad hoc per preservare e proteggere il più a lungo possibile le tue caratteristiche organolettiche. Vade retro a burn out, fomo, relazioni e situazioni scomode che destabilizzano e ossidano il tuo prezioso succo.
2. Una funzione ergonomica – serve praticità e comodità di utilizzo. Quanto è grande? è facilmente trasportabile? Come viene aperto? Serve una progettazione attenta per ottimizzare le funzioni logistiche e operative. Non sai quanto risparmierai in termini di tempo e decisioni.
3. Una funzione informativa – cosa sanno di te? Quali informazioni vuoi veicolare? Ricordati di inserire sia informazioni chiaramente emotive (ti avvicinano al bevitore) e sia informazioni pratiche (sciolgono i suoi dubbi più radicati). Non a caso servono entrambe per permettere al consumatore finale di sceglierti meglio, tra gli scaffali, in mezzo ad altri tuoi simili, eppure così diversi.
4. Una funzione aspirazionale – fai si che il packaging esprima esattamente chi sei. Qui non si sta parlando di caratteristiche tangibili, ma di far correre il consumatore sui fili dell’immaginazione. Al fine di comprendere il tuo vero valore: la tua affermazione nel mondo delle spremute. Da come decidi di presentarti ti indirizzi verso bevitori diversi, con esigenze diverse, che ritrovano in te, al contempo, aspirazioni e affinità.
Cara spremuta, studia e sprigiona la tua essenza tramite il tuo packaging. Ti auguro di darti finalmente il tono di una limited edition.
Lo senti il suono del tappo che si apre e la soddisfazione di chi ti beve?
Buon Natale
Il consiglio di oggi è di Anna Diani:
9 – Oh mamma, mi ci vuol l’indennità
Se la carriera da freelance è una missione di vita, la maternità è una vera e propria odissea nello spazio.
Il mio consiglio è questo: abbandonate l’idea romantica della maternità, per quanto vi sia possibile, programmatela. No, non dovete mettervi d’accordo con la vostra migliore amica per avere la stessa DPP, ma pianificate le tempistiche.
In che senso?
Innanzitutto, la buona notizia per le donne freelance è che abbiamo diritto alla maternità.
Ma pensa un po’, anche in Italia, nel 2020. Passatemi l’ironia, sono giorni duri per tutti.
- Quindi ecco tutti per noi 6 mesi di indennità all’80% durante la quale non c’è più, badate bene, l’obbligo di astensione dal lavoro. Siamo libere di allattare, lavorare ed emettere fattura. Questo è positivo, perché ci permette di mantenere le relazioni con i nostri clienti e non scomparire dal mondo per 6 mesi. Con i nostri tempi e del frugoletto.
- Per il congedo parentale, invece abbiamo diritto a 6 mesi da utilizzare anche spezzettati entro i 3 anni del pargolo. La brutta notizia? In questo caso vige l’astensione del lavoro. Pazienza, non si può avere tutto dall’INPS.
Ma come fanno a calcolare a quanto ammonta l’indennità?
Attenzione che qui viene il bello. Con una stima calcolata sui 12 mesi antecedenti all’entrata in maternità. E segnatevi di richiedere il conguaglio esattamente un anno dopo la data del parto. Dovete fare richiesta voi, altrimenti ciaone ai vostri soldini.
Vi ricordate che vi dicevo di programmare? Mettete in cascina più che potete, in modo tale che gli assegni di maternità siano belli panciuti per fare il pieno di pannolini, giocattoli di legno steineriani, libri e vestitini. Perché poi entrerete nel tunnel. Nonostante i vostri sforzi di rimanerne fuori. E non c‘entrano le mamme pancine.
E ora che l’indennità è assicurata, ricordatevi, quando la maternità vi avrà trasformato nella dea Kali e a fine giornata sarete così moribonde da provare malinconia per il primo lockdown ecco, ricordatevi di pensare a 3 cose. No, non a 3 cose per cui essere grate. 3 cose per cui siete orgogliose di voi stesse. Datevela una carezza al vostro cuore, fateveli i complimenti, che sia un progetto portato a termine o un semplice punto di una to do list infinita, siatene orgogliose. Ve lo meritate.
Il consiglio di oggi è di Fabiola Noris:
10 – Tasse non vi temo!
Ciao Freelance!
Non ti conosco, ma un po’ sì in realtà: vivi della tua professionalità, ti fai un mazzo così e sei sempre inseguito dalle scadenze del tuo lavoro.
So anche un’altra cosa di te, sai?
…le tasse ti terrorizzano!
Non ti preoccupare, non c’è nulla di cui vergognarsi, anzi! Ti capisco bene: le tasse sono antipatiche e non sai mai come va a finire con loro. Tutti gli anni quando arriva la dichiarazione dei redditi leggi l’importo da pagare il batticuore, sperando di riuscire a non prosciugare il c/c o addirittura non sapendo dove cavolo prenderli, tutti quei soldi.
Il mio consiglio per te è questo:
se sei in regime forfettario e non vuoi non arrivare impreparat* al momento in cui dovrai pagarle (perché anche per questo balordissimo 2020, nonostante tutto, dovrai farlo) risparmia circa il 35% di quel che fatturi.
Per farlo è importante trovare un modo che per te sia semplice e senza stress.
Ecco qualche esempio:
- puoi prelevarli dal tuo conto e metterli in un contenitore che non sia sempre sotto i tuoi occhi (utilissime le confezioni in plastica dell’additivo per il bucato, i soldi rimangono pure profumati).
- puoi aprire un c/c apposito dove periodicamente (ogni settimana, ogni mese, o al pagamento di ogni fattura) far confluire il 35% di quel che hai incassato. Ci sono molti conti online a zero spese, non ti costerà quasi nulla!
- usare la funzione “salvadanaio” di app come Satispay: decidi una cifra da trattenere periodicamente e l’app fa tutto per te.
L’importante è trovare un metodo che per te sia semplice e senza stress, in modo che tu possa essere ligi* al dovere e non trovare scuse per non risparmiare.
Il trucco è tutto lì: mettere da parte una cifra e far finta che non siano soldi tuoi, devi dimenticarteli.
Se riuscirai nell’intento potrai spendere il restante denaro a tua disposizione come preferisci (bollette, fornitori, spesa e anche qualche sfizio, perché no) e avrai sempre la situazione sotto controllo. Potrai finalmente sentirti come quei tuoi amici che, da dipendenti, spendono senza pensieri tutta la busta paga.
Quando arriverà il temutissimo momento di scoprire quante tasse devi pagare sarai preparat* e probabilmente il gruzzoletto risparmiato sarà più che sufficiente per assolvere i tuoi doveri di brav* cittadin*.
Non è una formula perfetta, quella del 35%, ma ci si avvicina abbastanza. Ovviamente nulla ti vieta di risparmiare una percentuale più alta, dipende molto da quanto tu sei brav* a risparmiare e a quali sono le tue spese fisse mensili. Personalmente cerco sempre di risparmiare un pochino di più, così quelli che avanzo dal pagamento delle tasse li uso per farmi un piccolo regalo.
Spero che questo consiglio, per quanto semplice, possa esserti d’aiuto!
Il consiglio di oggi è di Roberta Targa:
11 – Chiudi le porte ai pensieri distruttivi
Quest’anno per me sarà un anno indimenticabile.
E non solo perché ci ha costretti ad affrontare un’emergenza sanitaria su scala mondiale che ha portato con sé dure prove da superare in tutti gli ambiti della nostra vita. Sinceramente vorrei che questo, con il passare del tempo, smettesse di essere uno dei motivi principali per cui ricorderò il 2020.
Il primo motivo per cui quest’anno sarà marchiato a fuoco nella mia memoria è l’apertura della partita IVA.
Sì, ho aperto la partita IVA il 9 gennaio 2020, con il cuore pieno di speranze e paure.
Due mesi dopo: il lockdown nazionale.
Ancora acerba e sconosciuta ai più, con tutte le insicurezze e le incertezze che accompagnano chi inizia un’attività in proprio da zero, mi sono trovata ad affrontare una situazione di crisi che nemmeno le freelance più navigate avevano mai conosciuto prima.
Ma non sono qui per parlarvi di questo.
Sono qui per dirvi che, se ce l’ho fatta io, novella freelance, a superare un anno così assurdo, tutti ce la possono fare.
Serve determinazione, serve forza per aggrapparsi ai propri progetti e trattenerli, stringerli forte, serve maggiore carburante per il nostro cuore, affinché aumenti la produzione di amore e calore, necessari ad alimentare e tenere in vita i nostri sogni.
Potrà essere scontato, ma il primo consiglio che mi sento di dare per affrontare questo strano momento, quello basilare e fondamentale, è questo: trovare la capacità di chiudere le porte a sentimenti e pensieri distruttivi.
Obbliga la mente a fare switch, a impostare la modalità creativa e costruttiva, a concentrarsi su ciò che ti piace e ti fa stare bene.
Ma lo sappiamo tutti, a volte di certi ordini la mente se ne frega.
Come invogliarla a cambiare rotta?
- Potresti ritagliarti un angolino nella tua casa caldo e accogliente, pieno di oggetti che ti donano serenità e pace, e rifugiarti lì ogni volta che lo desideri.
- Se ti accorgi che i social ti trasmettono ansia e tristezza, concediti un bel periodo di detox, eliminando tutte le relative app dal tuo smartphone, così da non cadere in tentazione.
- Leggi libri, ascolta musica, prenditi cura del tuo corpo, dedicati del tempo per te stessa, per quelle passioni che puoi coltivare nel calore della tua casa, che ti procurano piacere e soddisfazione, ma che spesso trascuri. Oppure, perché no, concediti di scoprire passioni nuove!
- Crea, scrivi, disegna, sfoga la tua creatività e tira fuori tutto ciò che senti dentro: ti assicuro che poi ti sentirai molto più leggera.
Forse non sono consigli straordinari o innovativi, ma sono tutte cose che ho fatto in prima persona in questi mesi e che mi hanno aiutata ad affrontare la situazione con spirito positivo e con il sorriso sulle labbra, nonostante tutto.
Il resto viene da sé.
Perché un cuore sereno non può fare altro che attirare serenità.
Il consiglio di oggi è di Anna Franchin:
12 – Mettici la faccia
Quando ero piccola, mi nascondevo sempre dietro la gamba di papà. Ero timida e mi vergognavo a giocare con gli altri bambini o a farmi vedere dagli adulti. Ero timida ma, nonostante ciò, mi rattristavo al pensiero che, dopo i primi tentativi falliti, nessuno si avvicinava più a me chiedendomi di giocare con loro.
“Se non imparano a conoscerti, non sapranno mai la bellezza che c’è in te.” Mi disse una volta papà. Aveva ragione.
Quelle parole valgono ancora oggi. Nella vita, ma soprattutto sui Social, l’ambito in cui ora lavoro.
Qualcuno potrebbe pensare che mostrarsi tramite uno schermo sia più facile che mostrarsi disinvolto di persona: non è così per tutti… e sono sicura che qualcuno tra le persone che mi legge in questo momento sia d’accordo con me.
Avere 300 followers, paragonati a numeri di certi influencers, sembra un nonnulla…ma pensate avere 300 persone che si radunano per ascoltare ciò che avete da dire. Improvvisamente vi sudano le mani, eh?
Ecco, immaginate di avere 300 persone che si sono radunate per ascoltare voi: in che modo potete aiutarli con i vostri servizi, quali prodotti vendete. Ma, invece di presentarvi e raccontagli della vostra attività, restate dietro le quinte e lasciate girare delle slides nella speranza che parlino da sole. Che parlino per voi.
Che noia, eh?
Ora immaginate di avere 300 persone che, un po’ per volta, entrano nel vostro negozio. Immaginate che, invece di mostrargli i vostri prodotti ed aiutarli nella scelta, restiate in magazzino ad osservare mentre fanno tutto da soli – solo un cartello che gli spieghi come pagare alla cassa automatica.
Un po’ freddo, non credete?
La stessa cosa vale sui Social: non possiamo sperare di promuovere la nostra attività solo tramite post fatti di citazioni, foto stock e stories scritte e mal assemblate. Dobbiamo metterci la faccia!
Prima di comprare qualcosa da noi, le persone devono fidarsi della nostra persona come professionisti: come possono farlo se non ci hanno mai visti?
Il consiglio che ho imparato a spese della mia timidezza è proprio questo: metteteci la faccia. Anche quando vi sembra che i vostri prodotti e servizi possano parlare da soli, sappiate che non è così. Un oggetto è solo tale se non c’è una storia dietro… e la storia è fatta da persone – come me e te.
Racconta quella storia, racconta te: apri la fotocamera e fai una story parlando direttamente alle persone che ti seguono.
Mettici la faccia, ne vale la pena.
Il consiglio di oggi è di Aurora Pisano:
13 – Il tuo spazio del cuore
Noi freelance abbiamo il grande vantaggio di gestire il nostro lavoro come meglio crediamo, portando avanti i nostri valori e condividendo con il mondo la nostra mission più profonda.
Capita spesso che il lavoro che abbiamo scelto sia anche una delle nostre più grandi passioni, a cui dedichiamo cura e attenzione per farla sbocciare giorno dopo giorno.
E’ inevitabile negare che a volte si incontrino delle difficoltà che fanno tentennare la tenacia e la determinazione che da sempre ci hanno contraddistinto.
Ecco, in questi momenti: fermati, fai un respiro profondo e rifugiati nel tuo spazio del “cuore”.
Tutti dovrebbero averne uno.
Mi riferisco a quel luogo che rigenera la mente e il corpo dopo aver trascorso delle giornate pesanti e che è in grado di farti ritrovare un equilibrio e il buon umore, alleggerendoti dalle preoccupazioni e dai pensieri negativi.
Se non ne hai uno puoi sempre crearlo, quindi:
pensa a quali elementi dovrebbe avere: i colori, i profumi, l’atmosfera che vorresti respirare ogni volta che lo raggiungi…e solo dopo aver dato forma alla tua immagine, rendilo sempre raggiungibile per te.
Puoi sfruttare questo spazio anche quando sei alla ricerca di nuove idee e ispirazione per il tuo lavoro, o quando semplicemente hai bisogno di fare una pausa da quel che stavi facendo.
Goditi il momento e riparti carico di energia!
Il consiglio di oggi è di Sara Corelli:
14 – Fiducia nella trasformazione
In tempi complessi, spesso ci sentiamo persi e non sappiamo da che parte girarci. Possiamo avere paura di fare un passo perché quello che accade intorno a noi ci fa dimenticare di cosa siamo capaci. Ci fa concentrare sulle incertezze – che ci sono, ci sono sempre perché nulla è certo e permanente nella vita! – e non sulle nostre forze.
I nostri talenti sono sempre lì, non vanno persi solo perché intorno a noi le cose cambiano.
In alcune tradizioni spirituali c’è la convinzione che non ci accade nulla che non possiamo sostenere.
Io ci credo. Ho fiducia che un’alternativa, uno sguardo differente, una nuova strada è sempre possibile, anche se non la vediamo. Anche se ancora non è nemmeno nella nostra mente. L’apertura e la flessibilità sono valori importantissimi e i pilastri sui quali si innesta la creatività.
Abbiamo tutti, come essere umani, una capacità trasformativa immensa. Dobbiamo solo esercitarla ed esercitarci a guardare sempre più lontano.
E se ci sono giorni no in cui non ce lo ricordiamo: chiudiamo fuori il mondo, centriamoci e chiediamoci perché facciamo quel che facciamo e cosa ci rende davvero felici. Sono queste le cose che fanno ritrovare l’entusiasmo e l’apertura, terreno fertile per nuove fioriture.
Il consiglio di oggi è di Marianna Sala, voce del duo Sweetandsourduo. Maurizio, invece, alla chitarra!
15 – Resilienza creativa
Non ho un consiglio figo da impartire, vorrei però dare coraggio a chi come me alla veneranda età di 36 anni decide di rimettersi in gioco.
Io spesso mi son sentita una sciocca, perché andare dietro ad un sogno quando si è adulti, con due figli e bollette da pagare, ci fa sentire che quel sogno non è adeguato. Oserei dire inappropriato.
E invece no: pochi anni fa mi son rimessa a studiare (tanto), nel frattempo lavoravo ed ero socia di una nota azienda fiorentina da cui, in mezzo a questa pandemia, son stata “gentilmente” (ma non troppo) licenziata, dopo 17 anni. Era il lavoro che mi assicurava una certa sicurezza economica. Vi risparmio i dettagli.
Il 2020 è stato un anno complicato per tutti noi, diciamocelo! Ma in mezzo a questa pandemia mondiale, per quanto riguarda il lavoro di illustratrice, mi sono messa in gioco senza risparmiarmi e qualche soddisfazione è arrivata.
Ho avuto la mia rivincita dopo il licenziamento e questo mi ha convinta ancora di più a perseguire il sogno di investire totalmente nelle mie capacità.
La chiamo resilienza creativa, perché davvero…la creatività nei vari momenti della vita mi ha sempre salvata.
Non abbattetevi, siate voi la vostra fortuna e non rinunciate mai ad un vostro sogno, ad un vostro progetto. Studiatelo bene e provateci. Perché, come ho letto una volta:
“non conta la destinazione, ma il viaggio che si intraprende”.
Il consiglio di oggi è di Luna Bimonte:
- www.lunabimonte.com
- FB e IG: @lunabimonte
- Nuovo brand MILK ‘N SODA DESIGN: FB e IG @milknsodadesign
16 – Sei il posto migliore per mettere radici
Quella frase, “Nessuno si salva da solo”, ce l’hanno rifilata così spesso in questo anno tutto strano che mi si è sciupata, sbrindellata. Per questo, ma soprattutto perché penso sia arrivato il momento che qualcuno te lo dica chiaro e tondo,
voglio tu sappia che invece sei proprio e prima di tutto tu che puoi salvarti.
Cielo, t’ho mica fatto paura? Guarda che invece è una cosa bella, bellissima.
Te lo dico perché so che dentro di te hai tutto quello che serve – la resilienza, la passione, la creatività, la voglia; altrimenti non stavi qua. Te lo dico perché so che nessuno è come te ed è questa la tua forza. Eccolo, quindi, il mio consiglio:
investi su di te, scavati dentro; per ritrovare le radici di quello che fai, la tua motivazione ideologica e la tua visione.
Questa Missione, se la focalizzi bene, non conosce crisi; perché è quella cosa che non è una cosa. Non è la cifra che vuoi guadagnare, non è i prodotti o i servizi che scegli di offrire, non è la penna o il mouse o l’ago o la creta. È quel pezzettino di mondo che vuoi cambiare, è il problema che vuoi risolvere.
Ed è dentro di te che devi cercarla, trovando la tua personalissima risposta alla domanda: perché faccio quello che faccio, davvero?
Poi, sposta le carte in tavola. Prova a non fare più quello che fai, ma a fare il perché lo fai. Come la Coca-Cola, che non vende bibite gassate ma felicità. Se impari a concentrarti sul perché, il tuo perché, superi tutti i limiti di spazio, di tempo, di soldi, di movimento. E ti liberi.
Il consiglio di oggi è di Maria Giulia Songini:
17 – Il freelance che scrive in inglese
Ciao, sono Marta e sono una traduttrice.
Traduco dall’inglese e dallo spagnolo in italiano contenuti per siti web, in particolare per il settore e-commerce, della moda e del turismo, per aiutare le aziende straniere a trovare il proprio posto nel mercato italiano.
Scrivo in inglese per lavoro praticamente ogni giorno, ma nonostante gli anni di studio ho sempre paura di sbagliare.
Comunicare in inglese per lavoro spesso ci è necessario per raggiungere i nostri clienti, altre volte (ammettiamolo) fa figo e basta, ma se scegliamo di farlo, cerchiamo almeno di farlo bene e senza fare brutte figure.
Se vogliamo un sito web in inglese, la soluzione migliore è sempre rivolgersi a un professionista, quindi a un traduttore madrelingua; ma per le piccole comunicazioni quotidiane, un’e-mail, un post sui social, un commento su LinkedIn, possiamo farcela da soli. Basta ricordarsi che, come in qualsiasi lingua, frasi semplici e brevi scritte bene sono sempre meglio di papiri lunghissimi e complicati, magari con errori di battitura e verbi al tempo sbagliato.
Se anche tu ti senti abbastanza a tuo agio a comunicare in inglese, ma vorresti sempre qualcuno, o qualcosa, che ti guarda le spalle e ti dice “Hey, guarda che qui hai messo una lettera di troppo” oppure “Attenzione che forse quello non è il verbo giusto”, voglio consigliarti Grammarly.
Grammarly è un’estensione di Google Chrome che puoi scaricare gratuitamente. Una volta installato, ti supporta nella scrittura in inglese e ti aiuta a controllare grammatica, tono di voce, errori di battitura, suggerendoti anche sinonimi per migliorare lo stile. Lo puoi usare su ogni canale, da Gmail a LinkedIn, da Google Docs a Facebook e Instagram.
Vedrai che scrivere in inglese farà un po’ meno paura!
Il consiglio di oggi è di Marta Scultz:
18 – Be curious
La curiosità non si ferma su Instagram. Nel modo di oggi siamo tanto, troppo legati al nostro telefonino. Ebbene, c’è un mondo là fuori!
La curiosità si può sviluppare in vari modi, certamente attraverso ore passate su Instagram a curiosare, ma si esprime nella sua forma più vera, ricca e fruttuosa nella vita di tutti i giorni. Dal viaggiare al fare un’esperienza lavorativa all’estero, dal conoscere nuove culture e modi di vivere al ritornare e riscoprire le nostre origini e i nostri luoghi, dal semplice chiacchierare con un amico al partecipare a un evento dove poter fare networking e confrontarsi con nuovi colleghi e non.
Curiosare, parlare, socializzare, confrontarsi è alla base del nostro essere eppure abbiamo disimparato a farlo di persona, nascondendoci dietro al piccolo schermo dell’iphone.
Pensare che è una cosa che io stessa devo spingermi a fare, è quindi in primis un consiglio per me stessa.
La realtà è che ho alcuni amici e conoscenti che sono grandi professionisti di successo, e lo sono prima di tutto perchè sanno parlare, interagire e comunicare con tutti allo stesso modo, non hanno maschere e si buttano nel mondo reale senza pensarci due volte. Dunque loro mi insegnano che ne giova in primo luogo la vita professionale.
E anche il lockdown ci sta insegnano che abbiamo bisogno di questo, dell’incontro, dell’abbraccio, del vis-à-vis.
E quindi lancio un appello: post lockdown, ributtiamoci nelle strade e per qualche ora al giorno buttiamo via i nostri telefonini.
Il mio Nice to Bloom You in qualche modo ribadisce l’invito a staccare dal mondo virtuale ogni tanto. Attraverso i prodottini che vendo, invito a una maggiore attenzione per la natura nelle nostre città troppo grigie, curando i nostri spazi aperti – anche quelli piccoli come un balconcino – decorandoli con il verde. Le mie sono linee guide semplici e divertenti per farlo. Prima e dopo Nice to Bloom You, mi occupo di landscape architecture e garden design.
Il consiglio di oggi è di Virginia Zanuso:
- Sito web
- FB e IG: @nicetobloomyou
19 – Selezione e pianificazione
Ciao mi chiamo Mariarita (Mary) Sciarrone,
Sul web mi trovi come Lo stretto Indispensabile. Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing. Il mio principale focus sono le aziende che ruotano attorno al settore turistico, ma collaboro anche con aziende nel settore della moda e del design. Lo Stretto Indispensabile è anche un blog dove racconto progetti virtuosi, viaggi nel Sud Italia e come il web e i social network possono aiutarti a crescere on line. Vivo in Calabria, ma lavoro un po’ ovunque, purché ci sia un pc e una rete wifi. Ho collaborato per molti anni con agenzie di comunicazione e nel 2017 ho scelto di avviare la libera professione.
Credo nella comunicazione etica e aiuto le aziende a crescere in modo responsabile, con particolare attenzione verso la propria comunità e il territorio.
Il mio consiglio è un due in uno e nasce naturalmente dalla consapevolezza del momento che stiamo attraversando. Un consiglio che riguarda l’adesso e il dopo.
Non so tu, ma io mi sono resa conto che da inizio pandemia una delle mie difficoltà più grandi è stata quella di gestire e catalogare le informazioni cui siamo non solo esposti, ma sovraesposti. Informazioni che non sempre si rivelano utili e che spesso contribuiscono a farci sprofondare nello sconforto, generando ancora più ansia e paura.
Il mio consiglio non è chiaramente quello di spegnere tutto, ma di fare un’accurata selezione, circondandoti il più possibile di esempi positivi.
È difficile in questo momento trovare la bellezza, ma ti assicuro che c’è. Per cui scegli solo una fonte di informazione e consultala non più di una volta al giorno. Dopo di che fai una selezione di contenuti che ti ispirano e che danno veramente valore aggiunto alla tua vita professionale. Costruisci la tua vita on line così come faresti off line, quando scegli l’amico del cuore, quello per confrontarti a livello professionale, quello che ti fa ridere. Vale per gli amici, così come vale per i collaboratori, i luoghi del cuore, le passioni. Fatta questa selezione e costruito il tuo network del cuore, sarà più facile lavorare, progettare, ispirarti e sarai più pronto ad affrontare il dopo, quel momento in cui tutto questo sarà finito.
Perché anche se non abbiamo certezza del quando avverrà, sappiamo che prima o poi finirà e ti consiglio di non farti trovare impreparato, ma di sfruttare questo momento per pianificare.
Pensa a quello che farai, come lo farai e cosa vuoi ottenere. Pensa ad una tua strategia e lotta con tutto te stesso per realizzare il tuo piano. Anche dal punto di vista economico. Non avere paura dei tuoi sogni!
Il consiglio di oggi è di Mary Sciarrone:
20 – Gli altri non sono te e tu non sei gli altri
Ciao a te che stai leggendo,
lo so che il momento non è dei migliori e se potessi ti abbraccerei, ma dobbiamo fare i conti con queste distanze che più ci allontanano dal mondo esterno e più ci spingono a fare i conti con noi stessi.
Quando è stata l’ultima volta che ti sei fermat* ad ascoltarti?
Fare i conti con noi stessi non è facile, ammettiamolo, a volte ci amiamo, altre ci stiamo antipatici, ci prendiamo cura di noi e poi ci trascuriamo, litighiamo perfino con quelle parti di noi che non accettiamo e poi ci facciamo pace, perfino.
Tranquilli, anche io parlo con me stessa, si chiama dialogo interiore e, se lo carichiamo di positività e incoraggiamento, può svoltarci la giornata.
Il fatto è che, quando decidiamo di avere a che fare con noi stessi, ci dobbiamo accollare tutto il pacchetto: la sindrome dell’impostore che ci stringe la mano, l’auto sabotaggio che ci strizza l’occhio, il confronto con gli altri che ci fa dire che non siamo abbastanza.
Ci guardiamo allo specchio e già vediamo nel riflesso un: non merito quel lavoro, non raggiungerò l’obiettivo, gli altri sono più bravi di me, che lo faccio a fare tanto non sono capace!
Fermati…respira…
Fatto?
Anche io ci sono passata e mi sento di darti questo piccolo consiglio che, spero, potrà esserti utile.
Non paragonarti agli altri: loro non sono te e tu non sei loro. Anche se il tuo progetto affronta un tema già affrontato, tu lo farai con il TUO stile, tono di voce, seguendo i tuoi valori, la tua vision, dentro c’è la tua storia di vita, gli abbracci che hai dato, gli amori infranti e quelli per sempre, tutti i “no” sofferti ed i “sì” scoppiettanti.
Essere diversi è una risorsa: pensa che noia se fossimo tutti uguali! Trasforma gli altri da fonte di ansia a risorsa: collabora, poni domande, condividi. Infine, emozionati: ricorda che le emozioni non si possono scegliere, non sono giuste o sbagliate; accoglile senza giudicarle.
Possiamo essere i nostri peggiori nemici: cominciamo a diventare i nostri migliori amici?
Il consiglio di oggi è di Stefania Cipriani:
- Sito web
- Instagram: @l_ago_nel_pagliaio
21 – Il mio rituale del copy
Ti è mai capitato di ascoltare una canzone che non hai mai sentito e di essere comunque in grado di riconoscere la band che la sta suonando o il cantante che la sta intonando?
O, se sei appassionato d’arte, ti è mai successo di vedere per la prima volta un quadro, una scultura o addirittura un abito e di aver immediatamente riconosciuto l’artista che l’ha creato?
Se hai risposto “sì” almeno a una delle due domande precedenti, significa che sei stato capace di identificare la firma di un artista. O meglio: sei riuscito a collegare uno specifico linguaggio a una specifica persona.
Che si tratti di note, pennellate o semplicemente di stile, quello che hai riconosciuto è il modo unico e personale di comunicare di quell’artista, ovvero il suo tono di voce.
Ognuno di noi ha un tono di voce che esiste a prescindere dalla nostra volontà di prendercene cura o meno. Certo, potesti scegliere di trascurare il modo in cui racconti chi sei, cosa fai, come e perché lo fai.
Sappi però che rischieresti di rendere vani tutti gli sforzi che hai compiuto o che sosterrai per tessere un brand (e quindi un business) di successo.
Il tuo tono di voce, infatti, è il tuo miglior alleato per creare una relazione speciale con i tuoi clienti del cuore, poiché rappresenta il punto d’incontro tra la tua personalità e la loro. Ecco perché è davvero fondamentale che tu te ne prenda cura, affinché risulti unico, memorabile e, di conseguenza, riconoscibile.
Ricorda che saper comunicare significa innanzitutto saper ascoltare.
Non focalizzarti, quindi, solo su quello che tu hai da dire. Mettiti anche nei panni di chi ti ascolta o ti leggerà.
Ognuno di noi conosce il proprio business in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle che non sono ancora venute alla luce. Questo può inconsciamente condurci a dare per scontato che anche i nostri lettori conoscano bene quanto noi la nostra attività.
Un atteggiamento simile potrebbe rivelarsi decisamente controproducente qualora un nuovo lettore dovesse incappare in un testo dove non viene adeguatamente accompagnato. Il rischio, infatti, è quello che l’ignaro malcapitato cada vittima di un fastidioso senso di frustrazione e termini, infastidito, il contatto con noi.
Come evitare quindi che un potenziale cliente possa trasformarsi in un cliente perso?
Mettendo in pratica il “rituale del copy”!
Ecco qui le domande che ti consiglio di porti prima di iniziare a scrivere per il tuo business:
- Chi leggerà il mio testo?
- Si tratta di lettori che già mi conoscono, oppure mi sto rivolgendo a un pubblico nuovo?
- Chi leggerà il mio testo conosce già i prodotti/servizi che vendo?
- Per quale fase del processo di vendita sto scrivendo? Mi spiego meglio. Qual è il livello (nullo, medio o alto) di interesse dei miei lettori nei confronti del mio prodotto/servizio?
Tieni sempre in mente queste domande e vedrai che i tuoi testi saranno sempre più mirati ed efficaci!
Perché la tua voce è un bene preziosissimo.
È l’estensione della tua essenza ed è ciò che ti permette di raccontare agli altri chi sei, cosa fai, perché e come lo fai.
La tua voce è unica.
Esattamente come te.
Esattamente come il tuo business.
Il consiglio di oggi è di Chiara Corriga:
22 – E se invece ci provassi?
C’è una domanda che mi ha sempre terrorizzata, mi sono sempre augurata nella vita di non dovermela mai porre, ovvero:
“E se invece ci avessi provato?”
Se te la sei posta almeno una volta nella vita significa che “non hai fatto ciò che desideravi fare”, che qualcosa ti ha frenata, solitamente quel qualcosa è la Paura. Una paura, che al giorno d’oggi, si dirama in più direzioni: paura di non farcela, paura di non essere abbastanza brava, abbastanza talentuosa, paura di competere con chi credi sia migliore di te, paura di non arrivare a fine mese, paura di buttare via tempo prezioso…
Un tempo prezioso che crediamo di preservare rinunciando ad un sogno solo perché è grande, è complicato, è ancora lontano.
E se invece ci provassi?
E se invece decidessi, oggi, di mandare a quel paese la paura e ascoltare quella vocina interiore che ti spinge ad essere la migliore versione di te stessa?
Non so come la pensi, il mio è solo un timido consiglio.
Tra la domanda “e se ci avessi provato?” e l’affermazione “Ci ho provato, ma non è andata” credo sia meglio l’ultima.
Perché vorrà dire che ti sei data un’opportunità.
Perché vorrà dire che non sei stata solo “spettatrice” della tua vita ma la Protagonista.
Perché vorrà dire che non avrai mollato, neppure in piena Pandemia, perché credi in te e vuoi continuare ad avere un atteggiamento positivo ed ottimistico nei confronti della vita che verrà.
Ti consiglio di vivere la vita a pieno, di cercare il tuo talento e di potenziare la Te che sei destinata, solo per volere tuo, ad essere!
Ovvio, non ti sto suggerendo di mandare a quel paese la tua vita com’è oggi, i cambiamenti che vuoi realizzare devono avere un piano ben strutturato, un obiettivo, sacrifici e tanto lavoro…ma se affronti tutto questo con un nuovo taccuino, un paio di penne color pastello ed un tocco di creatività sono sicura che la strada sarà più dolce e piacevole.
Ne sono convinta, sarà che di mestiere lavoro con colori ed immaginazione =D
Il consiglio di oggi è di Rita Scarpinato:
23 – Cari freelance, mangiate
Non dimenticatevi di mangiare.
Semplice. Detto così fa un po’ mamma che ti ricorda di coprirti quando fa freddo, lo so.
Tanto più ci concentriamo sul nostro lavoro, tanto più ci dimentichiamo di noi.
“Bello fare il freelance, decido io gli orari, le pause, le ferie” questo vale fino a quando non inizi la libera professione e ti accorgi che, se non ti controlli, sarai il datore di lavoro più severo che si possa incontrare.
Quindi sì, non dimenticatevi di mangiare.
Per essere produttivi bisogna avere energia, energia vera da utilizzare, e no, il caffè non basta.
Avete presente la mattina appena svegli? Una bella colazione con latte e caffè, pane, burro e marmellata, è di questo che parlo! Di pasti che ci diano energia, che rimpinguino la nostra voglia di vivere anche nelle giornate più nere. Pasti che ci consentano di staccare dal lavoro, che siano come una boccata d’aria, che ci facciano prendere cura di noi stessi. Pasti che ci ricordino momenti piacevoli e che siano d’ispirazione.
Quindi il mio consiglio è questo: prendetevi del tempo per preparavi dei pasti buoni e belli e fatelo con la stessa attenzione che mettete, mettiamo, nel nostro lavoro.
Il consiglio di oggi è di Chiara Ferrari:
24 – L’ispirazione fra le figure
L’anno scorso, prima che le parole “lockdown”, “pandemia”, “distanziamento sociale” e “sanificazione” entrassero nei nostri discorsi, avevo aggiunto un pezzo di puzzle al complicato disegno che è il mio lavoro.
Sono redattrice, correggo bozze, scrivo testi, invento storie, preparo articoli…e dal novembre scorso, volevo buttare tutto questo minestrone in un corso per ragazzi. Un corso di scrittura creativa che partisse dai libri illustrati come spunto per scavarsi dentro, per creare con la fantasia, per divertirsi. E per spiegare a una ventina di adolescenti stupiti che no, i libri “per bambini” non sono una cosa da poppanti sfigati.
La mia prima classe, una seconda media, è stata al gioco: ha premuto i pallini di Tullet, ha scritto intense lettere d’amore e dissacranti saggi storici, ha ascoltato le mie parole e mi ha salutata con un adorabile regalo e qualche lacrima.
Inutile dire che la pandemia ha fermato sul nascere questa mia nuova avventura e così voglio regalare a tutti voi un consiglio che a quell’esperienza si ispira.
I libri per bambini, dicevamo, non sono solo per bambini. Non esiste un’età massima per perdersi tra le figure e le fiabe e, se siete in cerca di una spinta a raccontarvi, o a creare, o a scrivere, gli albi illustrati possono essere una molla potentissima.
Ad esempio, correte in libreria e comprate La grande fabbrica delle parole, per scoprire che non sono le parole altisonanti ad arrivare a destinazione, ma quelle sincere.
Prendete Piccolo blu, piccolo giallo per provare a raccontare chi siete dando voce a qualcosa di incorporeo, come emozioni, oggetti, colori.
Sfogliate un silent book ed esercitatevi a riempire le tavole con la vostra voce.
Potrei continuare all’infinito… ma il mio consiglio si riassume così:
Non mettete all’ispirazione alcuna barriera, cercatela anche nelle figure, anche in un “libro per bambini”.
Il consiglio di oggi è di Emanuela Brumana
- Link IG: emanuela_ebmela_brumana
- Link sito: Emanuelabrumana.wordpress.com
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