LA MIA STORIA
Giulia Amoruso B. / Juice for Breakfast
Mi chiamo Giulia ma tutt* mi conoscono come Juice for Breakfast, il nome del mio studio di comunicazione visiva.
Da oltre 10 anni affianco freelance e professionist* nella realizzazione dei loro progetti creativi ed imprenditoriali. Durante il mio percorso ho dato vita a diversi format di apprendimento dedicati al lavoro freelance, e condiviso la mia esperienza e le mie competenze in aula.
Ho pubblicato il mio primo workbook per freelance, Pizza Funnel, nel 2019, per poi trasformarlo, oggi, in Pizzettacademy.
Il mio percorso imprenditoriale ti sembrerà, al primo impatto, abbastanza lineare. Non lo è stato, non dietro le quinte. Qui voglio raccontarti la mia storia, (quasi!) tutta. Sogni di bambina, capitomboli e riprese. Perché, come te, anche io sono stata una freelance spaventata e alle prime armi, e, proprio come te, ad un certo punto, ho deciso di mettere le mani in pasta e trasformare un sogno in realtà.
LA MIA STORIA
Giulia Amoruso B. / Juice for Breakfast
Mi chiamo Giulia ma tutt* mi conoscono come Juice for Breakfast, il nome del mio studio di comunicazione visiva.
Da oltre 10 anni affianco freelance e professionist* nella realizzazione dei loro progetti creativi ed imprenditoriali. Durante il mio percorso ho dato vita a diversi format di apprendimento dedicati al lavoro freelance, e condiviso la mia esperienza e le mie competenze in aula.
Ho pubblicato il mio primo workbook per freelance, Pizza Funnel, nel 2019, per poi trasformarlo, oggi, in Pizzettacademy.
Il mio percorso imprenditoriale ti sembrerà, al primo impatto, abbastanza lineare. Non lo è stato, non dietro le quinte. Qui voglio raccontarti la mia storia, (quasi!) tutta. Sogni di bambina, capitomboli e riprese. Perché, come te, anche io sono stata una freelance spaventata e alle prime armi, e, proprio come te, ad un certo punto, ho deciso di mettere le mani in pasta e trasformare un sogno in realtà.
SE SEI DI FRETTA
Una rapida roadmap
2012
Mi diplomo in Graphic Design & Art Direction alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, comincio a lavorare come freelance con il nome di Juice.
2014
Partecipo ad InnovAction Lab, il primo corso in Italia per insegnare ai giovani a presentare la propria idea davanti agli investitori.
2015-2016
Mi trasferisco a Roma dove vivo per due anni. Qui frequento due Pixar Masterclass con artisti Pixar. Creo il primo team Juice da remoto.
2016
Torno a Milano e mi trasferisco a lavorare nella prima sede fisica di Juice. Il team si allarga e cominciamo a raccontare, insieme, storie più grandi.
2020
Durante la pandemia fondo il Juice for Breakfast Club, un Club online per freelance, per poi trasformarlo in Pizzettacademy!
PER RIASSUMERE, QUINDI:
Cosa faccio
Racconto storie e aiuto freelance a realizzare i propri sogni.
Scrivo, disegno, insegno. Condivido tutto ciò che ho imparato narrando su blog, newsletter e con il mio podcast.
Onoro ogni giorno i sogni che facevo da bambina e faccio tutto il possibile perché i freelance di Pizzettacademy e i clienti di Juice possano fare lo stesso.
Come lo faccio
- Lo faccio con Juice for Breakfast Studio, creando progetti di storytelling e comunicazione visiva a 360°.
- Lo faccio con Pizzettacademy: un worbook, un percorso formativo online e percorsi di consulenza personalizzati per freelance.
Il mio approccio è orientato all’ascolto, all’empatia e alla creatività. Inoltre, sono convinta che sia importante divertirsi, durante il percorso!
Perché lo faccio
Perché desidero aiutare freelance coraggios* a realizzare i propri sogni e a sentirsi liber* e appagat*, sicur* del proprio valore e capaci di reinventarsi, anche durante le intemperie.
Perché chi decide di intraprendere un percorso imprenditoriale possa avere a disposizione strumenti utili e il supporto di una guida sincera, presente e generosa.
SE HAI TEMPO, INVECE
La storia completa!
Perché mai, in un mondo digitale che corre alla velocità della luce, dovresti leggere il racconto che segue? Perché, se decidi di lavorare insieme a me sul tuo sogno imprenditoriale, è importante che tu lo sappia: la roadmap che hai visto sopra, è solo la cima dell’iceberg.
Dietro (o sotto!) ad ogni attività c’è un racconto ben più articolato.
Un vero e proprio viaggio dell’Eroe, fatto di paure, errori, cambi di programma. Nessun percorso è perfetto e lineare. Non esistono modelli di successo replicabili e validi per tutt*.
Se ora hai paura e non sai da che parte cominciare, prova a ripercorrere la tua storia dall’inizio. Scopri a che punto sei della tua narrazione e chiediti: “qual è la prima cosa (anche piccola!) che posso fare, ora, per realizzare il mio sogno?“.
DIETRO LE QUINTE
La vera roadmap
1. L’INIZIO INIZIO
Scopro il mondo di Walt Disney e immagino di crearne uno simile, ma “con i miei personaggi“. Passo ore nella mia cameretta ad inventare e sogno sempre ad occhi aperti. Consumo tutti i VHS che ci sono in libreria e riempio i primi diari segreti.
2. LA SCOPERTA
Vedo Toy Story e comincio a confezionare storie con i miei giocattoli. Comincio anche disegnare e…ad usare Paint! Il primo passo per la realizzazione del mio sogno, anche se ancora non ne sono consapevole.
3. LA SCRITTURA
In un periodo eccezionalmente duro per la mia famiglia, quelle storie comincio a scriverle. Durante il liceo le condivido, per la prima volta, online. Scopro di non essere sola con le mie paure e la condivisione mi avvicina a persone lontane.
4. L’ACCADEMIA
Seduta nell’aula di grafica e disegno vettoriale, capisco di essere sulla strada giusta (molto diversa da quella che gli altri immaginavano per me). Affronto i miei attacchi di panico e le difficoltà fuori dall’aula scrivendo e disegnando.
5. IL ROMANZO
Pubblico un romanzo (spoiler, un disastro!) durante uno dei periodi più complessi della mia vita. Visito DisneyWorld e scopro la mia missione: aiutare i grandi a sentirsi liberi, grazie ai loro sogni di bambini.
6. IL VERO INIZIO
Dopo il diploma in Art Direction e Graphic Design ottengo uno stage in una web agency. 400,00€ al mese non bastano per andarmene, però. Dopo due mesi e una crisi di panico davanti al pc dell’agenzia, abbandono per aprire la mia partita IVA. Salto nel vuoto e tanti mi dicono “lascia perdere, trovati un lavoro in azienda“. Non li ascolto e decido, invece, di ascoltare mini Juice.
7. JUICE FOR BREAKFAST
Lancio il mio primo sito (su Weebly!$£$%”) e comincio a raccontare il mio percorso freelance online. Juice è, ufficialmente, il mio lavoro a tempo pieno. Realizzo il mio primo logo per una società di importazione gamberetti. Lavoro alla prima collana di libri per bambini, realizzata in collaborazione con una startup di mamme.
8. ROMA
InnovAction Lab (e l’amore) mi portano a Roma. Mando all’aria una proposta di finanziamento da 70k per la startup creata durante il percorso, perché il sogno Juice è, ancora, più grande di qualsiasi altro progetto. Divento responsabile regionale per A Little Market e blogger per CasaFacile. Frequento due Pixar Masterclass e creo il primo team Juice. Torno a Milano, due anni dopo, con il cuore molto ammaccato.
9. MILANO
L’anno più difficile per la mia carriera, e non solo. Dimezzo il fatturato e affronto una dura depressione. Juice, però, mi risolleva, mi guarisce. Con i miei risparmi parto per visitare, per la prima volta, NY. Al ritorno, Juice diventa uno studio. Affitto una scrivania in un co-working, comincio un percorso spirituale con una magica maestra, trasformo 24mq in Casa Lilliput.
10. OGGI
Mi trasferisco in una casa-studio più grande. Qui trascorro, con il mio cagnolino Toby, la pandemia. In un momento di così grande solitudine e incertezza, creo il Juice for Breakfast Club, un luogo online dedicato ai freelance. Passati i lockdown, trasformo il progetto in Pizzettacademy, per aiutare quant* più freelance possibili a realizzare i propri sogni, anche nei momenti più difficili. Ed oggi, eccoci qui!
ROBERT FROST SCRIVEVA:
“Due strade divergevano in un bosco ed io –
io presi la meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza.”
Sono certa esistesse una strada più facile. Però, non sarebbe stata la mia. La strada davanti a te potrebbe sembrare altrettanto impervia, difficile, ma potrebbe davvero valerne la pena. Fossi in te, mi avventurerei!